[ Leggi dalla fonte originale]
L’anno prossimo sarà un anno importante per Google e i suoi chip Tensor, in quanto cambierà il fornitore e inizierà a progettarli in proprio. Ma cosa aspettarsi?
Un leak ha appena svelato quale sarà il nodo di processo, oltre all’architettura della CPU, della GPU e del chip AI: scopriamo perché ci sono buone e cattive notizie.
Si riparte da TSMC
L’abbiamo già confermato da mesi, ma è giusto ribadirlo. Dall’anno prossimo Google non si affiderà più a Samsung per la produzione dei chip Tensor, ma in una mossa alla Apple ha deciso di progettare internamente i nuovi chip e affidarne la produzione a TSMC.
Il motivo è presto detto: i chip prodotti da Samsung presentano prestazioni non soddisfacenti, con una gestione delle temperature non ottimale e quindi un’autonomia non all’altezza delle aspettative di Google.
L’aspettativa è che la decisione renda i chip Tensor più competitivi: scopriamo quanto, perché una serie di leak di Android Authority hanno svelato le caratteristiche più importanti.
Tensor G5: sulla scia degli iPhone, speranze per la desktop mode e ancora Cortex X4
Il chip Tensor G5 che alimenterà i prossimi Pixel 10 è il protagonista di un’anticipazione molto approfondita, che ha svelato nodo di processo, architettura della CPU, GPU e chip AI.
Nodo di processo
Il nodo di processo dei prossimi Tensor G5 di Google, nome in codice laguna, sarà l’N3E di classe 3 nm di TSMC, lo stesso identico nodo di processo che Apple utilizza per l’A18 Pro dell’iPhone 16 Pro e i suoi chip M4.
La differenza sono le dimensioni del die, 121 mm2 contro i 105 mm2 dell’Apple A18 Pro. Quindi notevolmente più grande.
Stando agli osservatori, si tratta del miglior nodo di processo attualmente disponibile e sarà sicuramente un enorme aggiornamento rispetto al nodo 4LPE di classe 4 nm di Samsung utilizzato nel Tensor G4, sia in termini di efficienza che di prestazioni.
CPU: ancora Cortex X4
Per quanto riguarda la CPU, sulla carta non aspettiamoci (ancora) grandi miglioramenti.
Anche il Tensor G4 di Pixel 9 ha portato a un miglioramento marginale rispetto alla generazione precedente (solo il 6%), ma almeno l’architettura era stata profondamente aggiornata.
Il motivo è presto detto: Google ha cercato soprattutto di concentrarsi sull’efficienza.
Con il Tensor G5, invece, la GrandeG ha deciso di mantenere lo stesso singolo core primario Arm Cortex-X4 invece di adottare il promettente Cortex-X925 di Arm.
La novità principale riguarda il passaggio a cinque core Cortex-A725 invece dei tre core Cortex-A720 del Tensor G4, il che comporta che si passa da quattro core Cortex-A520 a due core Cortex-A520.
Nel complesso, il nuovo Tensor G5 dovrebbe avere prestazioni migliori nelle prestazioni multi-core.
GPU: le novità maggiori in vista di una desktop mode?
Il nuovo Tensor G5 riserverà le novità maggiori nella GPU, che passa dalla Arm Mali alla DXT-48-1536 di Imagination Technologies (IMG).
Da quanto si sa, la nuova GPU funzionerà a 1,1 MHz, oltre a supportare finalmente il ray tracing e la virtualizzazione GPU, che consente l’uso di grafica accelerata in una macchina virtuale.
Quest’ultima novità è particolarmente eccitante, in quanto sappiamo come Google stia lavorando all’utilizzo di ChromeOS come desktop mode di Android.
Poche le novità per l’IA, ma (sulla carta) arriva il supporto al RISC-V
Sul fronte IA, non aspettiamoci grandi novità. Per le funzioni legate all’intelligenza artificiale, Google si affida a una TPU (Tensor processing unit), ovvero un acceleratore IA per applicazioni specifiche nel campo delle reti neurali, progettata su misura.
Il Tensor G5 è dotato di una TPU con un valore in TOPS (Trilioni di operazioni al secondo) quasi il 40% maggiore del Tensor G4 (18 / 9 TOPS invece di 13 / 6,5), ma i benchmark interni di Google suggeriscono che questo non si traduce in un aumento delle prestazioni.
La nuova TPU è infatti solo il 14% più veloce (il che è comunque un passo avanti, visto che il Tensor G4 usava la stessa TPU del Tensor G3).
La novità più interessante dovrebbe essere il supporto al RISC-V (ecco cos’è) grazie a piccoli core integrati che dovrebbero consentire l’esecuzione di operazioni che non sono implementate nell’hardware.
Tensor G6: il nodo di processo potrebbe essere una mezza delusione, ma forse no
E il Tensor G6 dei Pixel 11? Su questo chip non si sa molto, ma Android Authority ha svelato cosa attenderci dal nodo di processo.
A quanto pare il chip, nome in codice malibu, sarà una mezza delusione, in quanto sarà prodotto sul prossimo nodo N3P di TSMC, che è ancora un nodo a 3 nm.
È interessante notare però che è lo stesso nodo che dovrebbe essere utilizzato per il chip A19 di Apple, e nonostante non sia a 2 nm porta alcuni miglioramenti sul Tensor G5.
Stando a quanto riportato, il nuovo chip dovrebbe avere un miglioramento del 5% per quanto riguarda la frequenza (Performance, Freq (@iso-lkg)), il che non significa però un miglioramento lineare delle prestazioni.
Il consumo energetico, che nel grafico sottostante è indicato come (Power, Pwr (@iso-freq)), dovrebbe essere invece ridotto del 7%, mentre l’Area, ovvero la superficie del chip, dovrebbe essere ridotta del 4%.
Nel complesso, secondo Kamila Wojciechowska questi miglioramenti dovrebbero essere piuttosto notevoli, pur senza passare al nodo di processo a 2 nm.
Tutto sui Pixel 9
Cosa pensate dei miglioramenti in arrivo con i prossimi Pixel? Nell’attesa, scoprite tutto quello che c’è da sapere sugli attuali Pixel 9.