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Amazfit fa la cosa giusta: non un nuovo smartwatch, ma una nuova Zepp app

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Amazfit invita la stampa a Madrid. E non lancia un nuovo smartwatch. E neanche un nuovo smart ring (qui la recensione sul suo Helio). E ha fatto bene: perché l’azienda non ne aveva bisogno. Abbiamo appena provato l’ultimissimo Amazfit T-Rex 3, che ci ha stupito molto (qui la recensione), mentre lo scorso anno ha lanciato un Balance che ancora oggi viene aggiornato e supportato con molte funzioni, diventando uno dei dispositivi più apprezzati dal pubblico.

Quello di cui ora Amazfit ha bisogno è costanza e sembra averlo capito anche l’azienda che dopo i molteplici aggiornamenti degli scorsi mesi oggi lancia ancora un’ulteriore novità. Amazfit lancia infatti una nuova versione della sua app.

Finalmente una nuova app

È indubbio che l’app Zepp sia sempre stata abbastanza chiara, ma essendosi riempita sempre più di nuove funzionalità aveva sicuramente bisogno di una svecchiata.

Tra le principali novità, troviamo:

Modalità Hyrox, pensata per monitorare gli allenamenti di sport multidisciplinari.
Monitoraggio del Padel, che permette di analizzare dritti e rovesci durante le partite.
Mappe offline gratuite per escursioni, scaricabili direttamente sugli smartwatch (novità già presente su T-Rex 3)
Modalità di allenamento di forza, arricchita per analizzare l’attivazione muscolare.

Per chi ama il fitness, Amazfit adesso mette al centro il Readiness Score, un indicatore che valuta quotidianamente la prontezza fisica e mentale, guidando gli utenti su quando affrontare allenamenti intensi o concedersi riposo.

A questo si aggiunge il nuovo Exertion Tool, che suggerisce in modo pratico l’intensità ideale per il prossimo allenamento calcolando un numero di punti da ottenere ed esercizi pianificati per come ottenerli.

In un vero store ci devono essere vere app

Nella app Zepp era già presente uno store per il proprio smartwatch, ma in questi anni era stato più utile per aggiornare funzioni presenti piuttosto che per introdurre nuove funzioni, come ci si aspetterebbe da un “negozio” di applicazioni.

Le prime novità ad arrivare sotto forma di app sono:

Monitoraggio della combustione di carboidrati e grassi: Funzionalità utile per ottimizzare la gestione energetica durante gli allenamenti.
Calcolo della massima potenza di corsa: Determina la potenza che l’utente può mantenere durante un’ora di corsa o ciclismo.
Calcolo della distanza in linea retta: Funzione per misurare la distanza tra punti selezionati.

Sono oggettivamente novità minime, ma il fatto di poter ricevere nuove funzionalità arricchendo prodotti già in commercio, senza dover rilasciare aggiornamenti firmware (spesso onerosi in termini di sviluppo per le aziende) è davvero una buona novità.

Speriamo che questo possa attrarre altri marchi a sviluppare nuove funzioni per Amazfit.

Aggiungiamo una critica forse gratuita ma che per un brand in crescita come Amazfit dovrebbe comunque essere presa in considerazione: la coesistenza di due marchi così forti come Zepp e Amazfit può creare non poca confusione negli utenti, che comprano un prodotto con un nome e utilizzano app e servizi con un nome diverso.

Una nuova ambasciatrice

In aggiunta alle novità tecnologiche, Amazfit ha annunciato una nuova collaborazione con Bea González, giocatrice professionista di padel e attualmente sesta nel ranking mondiale. González utilizzerà dispositivi Amazfit come l’Amazfit Balance e l’Amazfit Active per migliorare le sue performance, integrando i dati raccolti nelle sue routine di allenamento e nel recupero. Questa partnership si colloca nell’ambito di un più ampio piano dell’azienda di lavorare con atleti professionisti per testare e migliorare i propri prodotti.

L’adesione di Bea González al Team Amazfit segue quella di altri atleti di rilievo, come i campioni di Hyrox Meg Jacoby e Hunter McIntyre, e il maratoneta Yemaneberhan Crippa.

È il momento di Amazfit?

Il mondo degli indossabili è sicuramente un mondo in fermento e dove sempre più aziende vogliono dire la loro. Samsung spinge moltissimo sui suoi Galaxy Watch e Galaxy Ring e lo stesso fa Huawei che ha addirittura un intero health lab. Google ha alzato poi l’asticella con il suo ultimo Pixel, anche raccogliendo l’eredità di Fitbit. Ed è proprio la parabola discendente di Fitbit e il suo probabile abbandono di questo mercato a lasciare un posto vacante che sembra poter davvero essere perfetto per Amazfit.

 

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