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Clara Campoamor è considerata una delle madri del femminismo iberico. Nel 1931, all’inizio della Repubblica spagnola, entrò nell’assemblea costituente, tra le file del Partito radicale (all’epoca le donne potevano essere elette ma non potevano votare). La stessa sinistra, in gran parte, era contraria al suffragio femminile, poiché era opinione comune che le donne avrebbero votato in maggioranza per la destra, influenzate dalla Chiesa. Campoamor si batté strenuamente per il voto alle donne e, dopo un famoso discorso, il 1° ottobre 1931 riuscì a far approvare l’articolo 36 della nuova costituzione. Così nel 1933 le spagnole poterono partecipare per la prima volta alle elezioni. E tre anni più tardi Federica Montseny diventò la prima ministra dell’Europa occidentale. Ma quel periodo di grande progresso stava per finire tragicamente. Nel luglio dello stesso anno scoppiò la guerra civile. Il 1° ottobre 1936 Francisco Franco fu acclamato Generalísimo delle armate nazionaliste e Capo di Stato (Caudillo). Per il Paese si apriva la lunga stagione della dittatura. Campoamor fuggì in Svizzera e non tornò mai più.