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A 44 anni di distanza c’è una nuova indagine sul duplice omicidio della baronessa Jeannette Rothschild e della sua segretaria Gabriella Guerin. La procura di Macerata ha aperto un nuovo fascicolo e affidato ai carabinieri nuovi approfondimenti.
Circa venti persone – rivela la trasmissione ‘Quarto Grado’, in onda su Retequattro – sarebbero state convocate dai carabinieri, coordinati dal pm Franco Carusi, per riferire su quanto accaduto in quelle settimane del novembre 1980. Alla base della nuova indagine una serie di contraddizioni emerse da una nuova analisi degli atti dell’epoca e su cui adesso si tenterà di fare luce.
La baronessa
Ex ballerina, passata poi agli schermi con la Bbc, diventa nobile sposando il barone e finanziere Evelyn Rotschild. Il matrimonio però dura solo cinque anni. Appassionata di arredamento e di antiquariato, la baronessa apre uno studio di design, che le avrebbe permesso di incontrare quello che diventerà il suo secondo marito, l’imprenditore e avvocato Stephen May. Insieme decidono di comprare un casale a Sarnano, un piccolo comune in mezzo ai monti Sibillini in provincia di Macerata.
Il 29 novembre la baronessa arriva lì, dove già la attende la sua aiutante Gabriella Guerin. Inspiegabilmente le due donne saltano un appuntamento con il vecchio proprietario dell’immobile, poche ore dopo vengono notate in paese, prima in un negozio, poi nei prezzi del loro hotel, quindi dal vice pretore onorario, nei pressi della piazza principale di Sarnano. Erano circa le diciassette, era quasi buio, eppure poco dopo qualcuno dice di averle viste dirigersi verso la montagna.
Circostanza curiosa, in quei giorni in zona c’erano forti nevicate, e anche loro sarebbero state sorprese da una vera e propria tempesta. Da allora, nessuno ne ha avuto più notizia.
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Il ritrovamento
Il 18 dicembre viene ritrovata l’auto, sepolta dalla neve, nei dintorni della baita Galloppa, un rifugio non troppo distante dal paese. Dalle impronte rinvenute, si ipotizza che le due donne abbiano utilizzato la villa come rifugio a causa della nevicata abbondante, ma nei dintorni non c’è traccia di loro o dei loro corpi.
I loro corpi vengono rinvenuti fortuitamente da due cacciatori 13 mesi dopo, il 27 gennaio 1982, in un bosco a Podalla di Fiastra (Macerata), a circa trenta chilometri dal rifugio. Inizialmente si ipotizza un incidente, poi gli elementi dissonanti diventano troppi. Si inizia a parlare di omicidio.
Le piste negli anni
Per provare a spiegare la morte delle due donne sono state seguite le piste più diverse: vennero scomodati Roberto Calvi e la banda della Magliana e la morte delle due donne venne associata anche a un furto di opere della casa d’aste Christie’s di Roma, avvenuto il giorno prima della scomparsa. Anche gli agenti di Scotland Yard iniziarono a lavorare sul caso, ma non si arrivò mai a una ricostruzione solida di quanto successo. Adesso nuovi elementi e accertamenti anche tecnici potrebbero portare alla soluzione del giallo. Non è la prima volta che il fascicolo viene riaperto. Anni fa la procura di Macerata aveva già provato ad esplorare alcune piste ma le nuove indagini non portarono a nulla. È finita con un’archiviazione, ma i magistrati adesso sembrano aver in mano elementi sufficientemente solidi per riaprire il caso.
