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Come capotreno stava soltanto chiedendo i biglietti, all’altezza della stazione di Genova Rivarolo, su un convoglio diretto a Busalla. Quando si è avvicinato a una coppia di passeggeri, l’uomo, un ventunenne, ha rifiutato di mostrarlo, poi, invitato a scendere dal convoglio assieme alla sua fidanzata, una volta in banchina ha prima insultato e preso a sputi il controllore e poi lo ha accoltellato.
Il ferroviere 44enne, Rosario Ventura, è stato ricoverato all’ospedale Villa Scassi, dove è arrivato in codice rosso: i due fendenti non hanno per fortuna raggiunto organi vitali e il dipendente di Trenitalia è stato dimesso in serata con una prognosi di 14 giorni.
L’episodio, ennesima aggressione al personale delle ferrovie, ha fatto scattare l’immediata reazione dei sindacati che hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per domani, martedì 5 novembre. A rischio anche l’alta velocità.
L’aggressione
L’aggressore è stato individuato e fermato dalle pattuglie del nucleo radiomobile dei carabinieri, sul posto insieme agli agenti della Polfer: egiziano, 21 anni, mentre era sul treno in compagnia di una minorenne, italiana sempre di origine egiziane. Secondo quanto ricostruito dai militari, alla richiesta di far vedere il biglietto i due hanno risposto che non avevano intenzione di pagarlo.
Poi, una volta fermato il treno e fatti scendere sulla banchina, entrambi hanno iniziato a inveire e sputare contro il capotreno. Se la ragazza lo ha colpito con schiaffi e un calcio, il 21enne ha estratto il coltello. Entrambi sono stati portati nella caserma di San Giuliano per essere sentiti. A indagare è il pubblico ministero di turno Sabrina Monteverde che in serata ha disposto l’arresto per il ragazzo,Faret Kamel Salem Al Shahhat, accusato di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, e denunciato la ragazza per gli stessi reati.
Inevitabili le ripercussioni sul traffico ferroviario, adesso bloccato sulla linea Genova-Busalla: il treno regionale numero 12042 è sempre fermo e altri sono in coda.
In una nota Rfi scrive che «sin da subito l’azienda sta seguendo l’evolversi della situazione e si è attivata per fornire al dipendente tutto il supporto necessario».
Il ministro Salvini
Poche ore dopo l’episodio, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha postato: “Capotreno accoltellato da nordafricani senza biglietto su un convoglio arrivato alla stazione di Rivarolo, a Genova. Piena solidarietà al ferito, attualmente in gravi condizioni. E ora nessuna clemenza per i responsabili: gesti del genere non devono rimanere impuniti”.
“Da parte nostra – aggiunge il ministro delle Infrastrutture – continueremo a fare il massimo per rendere l’Italia più sicura, a partire da treni e stazioni, come dimostra ad esempio l’estensione del servizio di FS Security. Altro che tolleranza e accoglienza indiscriminata, dopo anni di scelte sbagliate della sinistra e di porti aperti, dobbiamo tornare a regole e buonsenso”.
Lo sciopero
“Alla luce di quanto accaduto oggi, sul treno 12042 nella stazione di Rivarolo, con la violenta aggressione ai danni del capotreno, trasportato poi in codice rosso all’ospedale, e tutt’ora sotto cure mediche senza una chiara prognosi, si proclamano 8 ore di sciopero nazionale per il giorno 5 novembre 2024 dalle9.01 alle 16.59 di tutto il personale mobile dipendente dalle società di trasporto in indirizzo. Lo sciopero è stato proclamato dai Sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti.
Verranno garantiti i servizi minimi come previsto dalla Legge e dalla disciplina di settore”. Lo scrivono in una nota le segreterie regionali dei principali sindacati in seguito all’accoltellamento di un capotreno alla stazione di Rivarolo.
Anche le Frecce a rischio
Lo sciopero, sottolinea in una nota Trenitalia, «potrebbe impattare sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine della protesta sindacale». Trenitalia, tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione e, ove possibile, a riprogrammare il viaggio.
Le promesse mancate
Il ministro Salvini si è schierato con gli scioperanti: «Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che incroceranno le braccia per chiedere più sicurezza. Il nostro impegno per contrastare la criminalità è costante e dimostrato anche dagli investimenti su FS Security. È ovvio che è necessario combattere con maggiore determinazione anche l’immigrazione illegale: troppo spesso i clandestini sono protagonisti di episodi violenti sui treni e nelle stazioni». E’ da sottolineare che da anni i ferrovieri liguri avevano chiesto di essere scortati in certi convogli e in determinati orari da agenti Polfer o da guardie di vigilanza privata. Il Ministero dell’Interno non ha mai trovato i fondi necessari, mentre la «Regione a guida Toti, con l’assessore dell’epoca, Gianni Berrino, promise un servizio di vigilanza privata ma anche in questo caso il servizio non venne attivato» spiega Laura Andrei segretaria Filt Cgil di Genova.,
Le reazioni
Giuseppe Gulli, segretario regionale Uiltrasporti Liguria: «Siamo sconvolti dalla brutale aggressione. Lavorare a bordo di un treno è diventato rischiosissimo per il personale front line costantemente esposto alle aggressioni e agli insulti. Occorre subito un tavolo permanente sulla sicurezza a bordo dei treni che metta al lavoro Regione, Trenitalia, il Gruppo FS, Prefetture e organizzazioni sindacali.Basta chiacchiere a vuoto, il personale che lavora a contatto con il pubblico chiede sicurezza . La Uiltrasporti Liguria esprime solidarietà al capotreno aggredito e ai colleghi che vivono costantemente sotto attacco».
Sulla stessa linea anche le dichiarazioni del segretario del PD Liguria Davide Natale e Simone Ziglioli, responsabile lavoro PD Liguria: «L’ennesima aggressione al personale dei treni impone una forte riflessione sulle misure di sicurezza a tutela del personale che lavora sui convogli. Quanto accaduto è un fatto gravissimo. Non è più possibile aspettare. Servono interventi immediati a tutela dell’incolumità del personale che non può essere esposto a continui pericoli che mettono a rischio la loro stessa vita».
La richiesta di Daspo
Mauro Mongelli, segretario generale di Faisa Cisal chiede l’introduzione del Daspo come per le violenze negli stadi: «Chiediamo l’adozione di misure non solo preventive, ma anche repressive, capaci di rispondere alla gravità del fenomeno con la stessa determinazione che il legislatore ha dimostrato nei confronti delle aggressioni al personale sanitario. E’ ora di introdurre misure come il Daspo per chi si macchia di atti violenti contro il personale dei trasporti: senza azioni concrete, le dichiarazioni di solidarietà resteranno solo parole vuote e slogan di facciata».