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La sera del 5 novembre 1943 un aereo misterioso sganciò quattro ordigni a pochi metri da San Pietro. Per gli Alleati Roma era un tema spinoso. In generale, i britannici erano più inclini a bombardarla rispetto agli americani, che invece cercarono di limitare gli attacchi al minimo, per contenere i danni. La grande comunità cattolica statunitense non avrebbe tollerato la distruzione della Città Eterna, per non parlare dell’ipotesi di colpire la Santa sede. Il presidente Roosevelt in persona lo aveva garantito a papa Pio XII: “I nostri aviatori sono stati specificamente istruiti onde evitare che delle bombe cadano in Vaticano”. Probabilmente per questo nessuno si fece avanti per rivendicare l’incursione. Chi era il colpevole? Un velivolo alleato o uno repubblichino (con l’obiettivo, magari, di colpire la radio vaticana)? Non si è mai saputo con certezza. Le bombe non causarono vittime ma una di esse distrusse il famoso Studio del Mosaico.