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Cambio della governance Rai con il ritorno all’era pre-Renzi: ossia con i vertici indicati dal Parlamento che tornerebbe a nominare il cda, e non più dal Governo. Ma anche una proposta di riordino dell’intero sistema delle telecomunicazioni. L’uno-due di Forza Italia sul sistema radiotelevisivo e informativo arriva alla vigilia degli Stati generali sul servizio pubblico.
Il testo degli azzurri per la riforma del sistema radiotelevisivo è depositata in Senato il 13 ottobre 2022 da Maurizio Gasparri che ne annuncia una nuova, che sarà depositata entro la fine dell’anno, per riformare l’intero sistema delle telecomunicazioni contro “i potentati della Rete” che entrano nelle tv, nei giornali e nella pubblicità “pagando poche tasse”.
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È proprio il capogruppo forzista al Senato a ripresentare il ddl agli atti di Palazzo Madama e a spiegarne l’ulteriore novità. “La nostra proposta – dice durante la conferenza stampa con i colleghi di partito – non riguarda l’attuale cda, ma serve a cancellare le norme Renzi e le ‘bardature’ del Pd, incostituzionali, per tornare alla legge Gasparri: consiglieri eletti dal parlamento, il presidente che deve avere i due terzi e un direttore generale scelto dal governo ma che non è consigliere di amministrazione e ogni sua proposta votata dal cda che la può respingere”.
Per i forzisti, la Rai però non è la sola vicenda da affrontare.
“Dobbiamo fare una legge che guardi al futuro” – continua l’autore della legge omonimasul sistema radiotelevisivo italiano del 2004, piena epoca berlusconiana – . I punti del testo che Forza Italia sta preparando avranno come oggetto: salvaguardare il ruolo dei media nazionali di cui va tutelata l’indipendenza e tutelando chiunque dal saccheggio digitale che fanno i colossi favoriti dalla tecnologia. “La vera tutela dell’indipendenza è dai ‘giganti del web’”, aggiunge Gasparri. Il testo dovrebbe disciplinare l’intero sistema delle comunicazioni, con l’obiettivo di “ribadire la centralità del Parlamento come dicono le sentenze della Consulta dal ’74”.
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Le proposte, considerando i tempi dell’iter parlamentare, non impatteranno sull’attuale dirigenza di Viale Mazzini. “L’attuale vertice Rai starà in carica per tutto il mandato – conferma Gasparri – . Noi pensiamo ai prossimi vent’anni, non pensiamo ai prossimi venti giorni”.
Sulla riforma del sistema radiotelevisivo, Forza Italia si confronterà con gli alleati e anche con le opposizioni anche se già esclude alcuna apertura “a proposte dittatoriali” come quella dem di una Fondazione che dovrebbe nominare il cda della tv pubblica.