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“Stupratore hai le ore contate”: a Venezia i graffiti contro l’autore della violenza di Halloween

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“Stupratore hai le ore contate”. La minaccia, scritta con vernice bianca in campo San Giacometto, è apparsa martedì mattina. Gli autori della scritta si riferiscono alla violenza sessuale che sarebbe avvenuta nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre a Venezia.

Il fatto

Una ragazzina di 17 anni, in città per festeggiare Halloween, sarebbe stata avvicinata da un uomo e avrebbero iniziato a chiacchierare. A un certo punto, lei si è alzata per andare nei bagni del locale in cui si trovavano. Lui l’avrebbe seguita e costretta a un rapporto sessuale. A raccontare l’accaduto è stata una testimone: un’altra giovane, anche lei in quel locale, che ha soccorso la 17enne. Le avrebbe spiegato l’accaduto, dicendo di essere in vacanza a Venezia insieme alla cugina più grande. La testimone ha detto che l’adolescente stava male, che era quasi svenuta. La vittima ha però fatto perdere le sue tracce prime che arrivassero sul posto l’ambulanza e i carabinieri.

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di Chiara Spagnolo

05 Novembre 2024

Le minacce

L’uomo, come riporta il Corriere del Veneto, avrebbe raccontato alla ragazza di essere un militare. Per questo sotto la scritta è apparso anche il numero “1312″, un codice che corrisponde alle lettere A.C.A.B., acronimo per All cops are bastards, ovvero “tutti i poliziotti sono dei bastardi”. Un attacco diretto all’uomo accusato della violenza e, di riflesso, anche alle forze dell’ordine.La scritta di campo San Giacometto è stato subito cancellata, ma il giorno dopo, mercoledì, in campo Bella Vienna sono stati trovati anche dei volantini che riconducono al fatto. Questi riportavano la scritta Dead men don’t rape, “gli uomini morti non stuprano”, corredata da una testa di Medusa, simbolo delle vittime di violenza sessuale.

Le indagini

Anche se non è stata sporta denuncia, i carabinieri stanno cercando sia la presunta vittima che l’aggressore. Il racconto della testimone è infatti considerato attendibile. Parallelamente la Digos indaga sulle scritte bianche e cerca di rintracciarne gli autori, ma al momento non ci sono immagini nitide che possano aiutare a individuarli.

 

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