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Cede il passo di fronte alla crisi del commercio di lusso uno dei palazzi più famosi di Venezia. Il Fondaco dei Tedeschi, a pochi passi dal ponte di Rialto, era diventato un centro commerciale di quattro piani per merci di lusso.
A anticipare la notizia era stato nel primo pomeriggio l’assessore al turismo della città, Simone Venturini, quando ancora la voce che girava insistente nella città lagunare non era che un chiacchiericcio di calle. “Una scelta che, se confermata – il commento di Venturini – avrà un impatto drammatico per più di 200 persone del nostro territorio e per le loro famiglie”.
A far arrabbiare l’amministrazione lagunare sono stati soprattutto i modi con cui è stato reso noto l’abbandono di uno dei palazzi più belli del centro storico. “Ci amareggia il fatto di non aver ricevuto alcun tipo di preavviso – puntualizza Venturini – altrimenti come amministrazione comunale ci saremmo adoperati per individuare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, possibili percorsi alternativi e diversi da una così drastica soluzione. Stiamo parlando lavoratori, di famiglie e non di numeri”.
Un’ora dopo l’annuncio, la proprietà della Dfs (del gruppo Lvmh) ha chiarito il suo punto di vista, spegnendo le ultime speranze. Il gruppo ha fatto sapere di aver deciso di chiudere le attività commerciali presso il Fondaco dei Tedeschi, a Venezia, e di non rinnovare il contratto di locazione, che scadrà a settembre 2025. “Questa difficile decisione – si scrive in una nota – rientra nell’ambito di una ristrutturazione generale intrapresa da Dfs, che deriva dalla situazione e dalle prospettive economiche molto critiche che Dfs e il settore del travel retail stanno affrontando a livello globale e, in particolare, dai risultati negativi del negozio di Venezia”.
Il Gruppo Dfs è una società di travel retail con sede a Hong Kong. Fondata nel 1960, i suoi negozi sono presenti nei principali aeroporti mondiali e nei centri delle città. Un palazzo che è molto più di un hub del lusso. Analogamente al Fondaco dei Turchi, quello dei Tedeschi venne creato nel tredicesimo secolo e legato alle esigente commerciali della Repubblica di Venezia. La residenza, di dimensioni grandiose, è stata a lungo di proprietà delle Poste italiane che la cedettero nel 2008 al Gruppo Benetton. Per la sua conversione a centro commerciale e polo culturale fu chiamato l’architetto olandese Rem Koolhaas. Una bellezza architettonica ma non prolifica commercialmente, evidentemente, che ora chiude irrevocabilmente con un rosso da 100 milioni di euro.