Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

L’orsa F36 non doveva essere abbattuta. Per il Consiglio di Stato l’ordine era illegittimo

[ Leggi dalla fonte originale]

L’orsa F36, uccisa con un colpo di fucile sparato da un bracconiere rimasto anonimo mentre era in corso il bracco di ferro fra provincia di Trento e ambientalisti, non avrebbe dovuto essere abbattuta. E l’Ente che all’epoca lo ha ordinato adesso dovrà pagare anche 4mila euro.

Lo hanno stabilito i giudici amministrativi, cui gli animalisti si erano rivolti per bloccare l’ordinanza. Quando l’orsa, che fra l’estate e l’autunno del 2023 vagava fra i boschi delle Giudicarie con il suo cucciolo, è stata uccisa, il Tar ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso presentato da Lndc Animal Protection, Lav e Wwf. Ma le associazioni non si sono arrese, si sono rivolte al Consiglio di Stato, chiedendo una valutazione nel merito.

Trentino, trovata morta l’orsa F36. Enpa: “Sporgeremo denuncia. Preoccupati per il cucciolo”. La procura apre un fascicolo

28 Settembre 2023

“È arrivata una pronuncia storica” , commentano gli animalisti. “Questa sentenza — spiega Massimo Vitturi, responsabile per gli animali selvatici della Lav — con il suo chiaro riferimento all’articolo 9 della Costituzione che impone la tutela degli animali selvatici, rappresenta una pietra miliare che d’ora in poi dovrà diventare un punto di riferimento per favorire la convivenza pacifica con gli orsi”.

Identificata l’orsa che ha allontanato due cacciatori: “È F36 e ha fatto bene: con lei c’era il suo cucciolo”

02 Agosto 2023

Per i giudici, la provincia ha letto in modo errato il comportamento di F36 al massimo livello di pericolosità, escludendo ogni alternativa all’abbattimento, che invece “rappresenta l’extrema ratio, da disporre solo quando altre soluzioni non sono in astratto e in concreto praticabili”.

Per i giudici, l’Ente «ha solo apparentemente valutato e (erroneamente) scartato l’esistenza e la praticabilità di misure alternative all’abbattimento», ma avrebbe dovuto valutare tutte le opzioni possibili, incluso “il trasferimento in una struttura diversa da quelle di proprietà della Provincia, eventualmente anche fuori dal territorio regionale o nazionale”.

E poco rilevava “la preoccupazione generale della collettività per possibili rischi connessi ad aggressioni da orso”. Per i giudici del Consiglio di Stato, è motivazione eccessiva «ma anche debordante dalle finalità per le quali la normativa (nazionale e sovranazionale) ha affidato alle autorità provinciali preposte il potere di disporre l’abbattimento degli animali protetti», si legge nella sentenza.

Per Lav, Lndc Animal Protection e Wwf, “per interessi elettorali ormai da tempo si continua a giocare con la vita degli animali selvatici, piuttosto che investire in prevenzione e informazione, veri strumenti che garantiscono la sicurezza dei cittadini. Senza allarmismi inutili e populisti, forse l’orsa oggi sarebbe ancora viva. L’amministrazione di Fugatti ha delle serie responsabilità da questo punto di vista”.

 

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vuoi restare aggiornato sulle ultime news e le nuove uscite della nostra Web TV?
Iscriviti alla nostra Newsletter, ti invieremo solo informazioni utili e di valore.

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.