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di Rossella Briganti
Noemi Bocchi, la fidanzata di Totti, ha sdoganato per prima un problema comune a tantissime donne, di cui però si parla poco: la diastasi addominale.
Facendosi portavoce di molte neomamme alle prese con una “pancetta” che non vuole rientrare, ha aperto la pista di un acceso “social debate” su come riconquistare la forma asciutta sfoggiata prima delle gravidanze (nel suo caso due). Ma se non ce l’ha fatta lei, con diete, personal trainer e trattamenti ad arte, a riconquistare un ventre piatto come una tavola, figuriamoci la mamma tipo che fa i salti mortali per ritagliarsi un’ora di piscina o di palestra alla settimana.
Alla fine Noemi, delusa da tutte le soluzioni soft adottate senza successo, ha optato per l’intervento chirurgico, segno che la diastasi addominale non è affatto un inestetismo di poco conto e che il bisturi, a volte, è indispensabile. A parte l’aspetto dell’addome sporgente e rilassato, può causare molti disturbi quali stitichezza, meteorismo, problemi digestivi, tensione e dolore addominale, come un gonfiore perenne che non accenna a passare. E nello scenario di tutte le possibili cause del mal di schiena, c’è anche questa: avere i muscoli addominali deboli aumenta il lavoro delle fasce dorsali.
«I muscoli partecipano a un gioco di squadra: se si soffre di ipotonia addominale, quelli paravertebrali sono costretti a contrarsi di più per sostenere la colonna e assicurare un portamento eretto», spiega il dottor Andrea Menozzi, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva presso l’Ospedale Fatebenefratelli e la Casa di Cura La Madonnina di Milano.
Perché si forma il “grembiule”
«Le cause di quello che noi medici chiamiamo “addome pendulo” con ptosi cutanea (o, più volgarmente, pancia “a grembiule”) possono essere diverse. C’è chi si ritrova con una lassità addominale dopo un periodo di inattività fisica o in seguito a un dimagrimento importante, perdendo decine di chili in modo repentino. E c’è la donna che inizia a soffrire di diastasi dopo gravidanza multiple: durante l’attesa, infatti, è normale che i muscoli retti, chiusi orizzontalmente “a cerniera”, si aprano verso l’esterno allontanandosi tra loro in modo da allargare la cavità addominale e fare posto al bambino che sta crescendo nel ventre materno.
Si tratta di un processo fisiologico che avviene in ogni gravidanza, complici gli ormoni che favoriscono la dilatazione della parete muscolare addominale. Dopo il parto, però, i muscoli retti dovrebbero riavvicinarsi tra loro, come due sportelli che si richiudono, per ricreare l’addome tonico di un tempo. Fatto che non sempre avviene: in circa il 3% dei casi i muscoli retti addominali restano un po’ discostati, disegnando un ventre prominente: la postura si altera e il mal di schiena è assicurato. Infine la diastasi addominale può essere dovuta anche a una lassità legamentosa congenita, una condizione in cui i legamenti sono meno resistenti della norma, e perciò non riescono a far funzionare al meglio muscoli e articolazioni», spiega il dottor Menozzi.
La soluzione? Più di una: da quelle mininvasive fino all’intervento chirurgico.
La stimolazione muscolare sovramassimale
Hai mai sentito parlare di EmSculpt? È una metodica in voga nei centri di medicina estetica e di dimagramento: aumenta rapidamente la massa muscolare, senza sudare sette camicie tra crunch al tappeto e circuiti fitness. «Due manipoli posti sull’addome emanano un campo elettromagnetico ad alta intensità e frequenza, che fa contrarre le fibre muscoolari come durante un allenamento intenso in palestra», spiega il dottor Marco Finiguerra, medical direector presso la Clinica di Medicina EsteeticaAureal di Torino.
«Grazie alle sequenze di impulsi, si ottiene la “contrazione muscolare sovramassimale”, superiore a ogni sforzo volontario. In 30 minuti, si raggiungono fino a 20.000 contrazioni sovramassimali, in modo da tonificare i muscoli retti addominali, gli obliqui e il diaframma». E se il “core” è forte, l’addome rientra. Lo dimostra uno studio delle dottoresse Carolyn Jacob e Brittany Rank presso il Chicago Cosmetic Surgery and Dermatology, pubblicato nel settembre 2020 sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology.
Un gruppo di mamme affette da diastasi addominale, di età media 37 anni, è stato trattato con 4 sedute di EmSculpt da 30 minuti, a distanza di 3-36 mesi dopo il parto. La risonanza magnetica ha rilevato una riduzione dello spessore del grasso addominale del 20%, un aumento del tono muscolare del 22% e un riavvicinamento dei muscoli retti addominali, che mostravano meno centimetri di distanza tra loro. Si può quindi intervenire sulla muscolatura interna, purché la diastaasi sia contenuta entro i 3-4 cm.
Sciogli l’adipe con il bodytite
Il bodytite è un’innovativa tecnologia di rimodellamento corporero particolarmente indicata per il reshaping dell’area addominale, dei fianchi e della culotte de cheval.Utilizza un tipo di radiofrequenza medicale (attenzione, niente a che vedere con quella usata dalle estetiste!) che agiscecontemporaneamente su due target, grasso e cute. Consente, infatti, di ridurre l’adipe che si concentra su addome e girovita e rassoda in modo visibile la pelle. «Il trattamento, che dura un’ora, si svolge in due fasi», spiega il dottor Marco Finiguerra.
«Nella prima, dopo aver fatto una piccola anestesia sull’addome, si inserisce una microcannula di 2 mm di diametro che viene fatta penetrare fino a raggiungere il tessuto adiposo sottocutaneo. Questo viene colpito da onde elettromagnetiche multifrequenza che, causando un’ipertermia profonda, attivano la lipolisi (lo scioglimento degli adipociti, le molecole di grasso). Nella seconda fase, si estrae la microcannula e si cambia manipolo, per lavorare con la radiofrequenza bipolare sulla cute in tutto il suo spessore. Grazie a un sistema di controllo, la temperatura cutanea, che raggiunge i 45°C, viene costantemente monitorata onde evitare ustioni e agire in tutta sicurezza. Le onde emesse dai due elettrodi provocano la retrazione delle fibre di collagene presenti nel derma, sferrando un duro colpo alla lassità».
Risultato? Un ritensionamento della pelle, come se si stringessero le maglie cutanee. Grazie ai manipoli doppi, che lavorano in sinergia, il BodyTite assicura un ventre sodo già dalla prima seduta.
Addome “liftato” grazie all’endoliftx
È una procedura non chirurgica supercollaudata, che si esegue in ambulatorio e che ha ottenuto il placet della severissima FDA americana. Si chiama EndoliftX e consente un ottimo contouring dell’addome e dei fianchi, assolvendo al contempo a due esigenze: ridurre il pannicolo adiposo che disegna una pancia prominente e tonificare la pelle in profondità.«Questa sofisticata tecnologia sfrutta una lunghezza d’onda (1470 nm) selettiva sul grasso, risparmiando le delicate strutture circostanti come i vasi sanguigni e linfatici. Così il rischio di ematomi posttrattamento è inesistente», spiega il dottor Riccardo Forte, chirurgo estetico a Como e Lugano.
«Dopo aver fatto una leggera anestesia, si inserisce sotto cute una fibra ottica dello spessore di 6 mm, che si comporta come un ago. È guidata da una luce rossa, che ci permette di testare la profondità di azione, ed è connessa a una sottilissima sonda-laser che emette sequenze di impulsi luminosi. Questi realizzano la distruzione selettiva del grasso localizzato, la retrazione dei setti connettivali (responsabile dell’antiestetico aspetto della pelle “a buccia d’arancia”) e la formazione di nuovo collagene dermico, dopo aver denaturato quello vecchio e fibroso. In questo modo EndoliftX consente di ottenere una riduzione volumetrica dell’addome e, grazie al tightening, una pelle intimamente rassodata, con un effetto visibile subito e che si completerà nei tre mesi successivi. Il tempo necessario alla neosintesi di collagene».
Il trattamento con tre tecnologie
Pelle atona e muscoli indefiniti? Per combattere in modo soft la lassità addominale, punta su Venus Legacy, l’apparecchio che associa tre tecnologie. «La prima è la radiofrequenza multipolare. La seconda sono le onde elettromagnetiche pulsate che penetrano nei tessuti sottocutanei, riscaldandoli in maniera uniforme insieme alla “radio”. La terza è il massaggio endodermico, che aspira leggermente i tessuti per stimolare, grazie all’effetto vacuum, la rigenerazione cellulare e la vascolarizzazione di tutta l’area addominale », spiega la dottoressa Lucia Magnani, fondatrice del metodo Long Life Formula adottato presso la Lucia Magnani Health Clinic di Castrocaro Terme (Forlì).
«La combinazione di impulsi elettromagnetici e massaggio meccanico rassoda la pelle, assottiglia le smagliature e riduce l’adipe. Così la pancia si appiattisce». I miglioramenti sono visibili già dopo due sedute, ma per un “belly top” è bene inserire Venus Legacy in un percorso settimanale di remise en forme, specie per le neomamme».
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