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Costituente M5S, Conte: “Siamo progressisti”. La contestazione: siete come il Pd. Quorum raggiunto

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Entra nel vivo ‘Nova’, la kermesse che chiude l’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle al Palazzo dei Congressi di Roma. “Lo spirito non può essere migliore di questo, con la grande partecipazione e l’entusiasmo che ci sono per questo processo”, è il benvenuto dato dal presidente 5S ai militanti. Che a fine evento fa sapere: “Abbiamo raggiunto il quorum, è una soddisfazione per tutti. È la vittoria di chi ha deciso di decidere, di impegnarsi per definire il futuro del M5S, a prescindere dagli orientamenti di voto. Continuiamo a votare per decidere sulle nostre battaglie. Credo che Nova rimarrà un passaggio fondamentale per la nostra storia, senza disconoscere tutto quello che è venuto prima. È stata una grandissima intrapresa politica meravigliosa, ma oggi Nova segna una svolta, una nuova rotta. Tutti quei quesiti rappresentano chiaramente la volontà di sciogliere alcuni nodi, confrontandoci su tutto”, osserva Conte. Per poi aggiungere: “L’unica cosa che ci è riuscita è di dirci ‘progressisti’, in un sistema mediatico che vuole destra e sinistra. Essere progressisti è uno spartiacque fondamentale, dall’altra parte c’è la conservazione. Essere progressisti significa non rassegnarsi allo status quo. Significa difendere i valori della Costituzione”, dice Conte.

La prima giornata della costituente si chiude con “Ask me anything”, un dialogo con la platea. Gli iscritti possono votare anche al Palazzo dei Congressi dell’Eur, dove è stata allestita una sala. ‘Skyvote’, la piattaforma scelta dal Movimento dopo ‘Rousseau’, dunque, è operativa anche ‘dal vivo’.

Niente gadget, o quasi, per gli oltre tremila partecipanti. Solo sul banco dello stand dedicato ai territori si distribuiscono stelle color argento firmate da Conte. E qualche caramella con la scritta ‘love’ e i colori dell’arcobaleno.

La contestazione

In apertura è scattata una contestazione. Un gruppo di una ventina di persone ha interrotto l’intervento iniziale di Giuseppe Conte con cori e urla. “Onestà e trasparenza-trasparenza – urlano lo slogan delle origini gli attivisti sotto la sigla ‘i figli delle Stelle’, dissenso interno che contesta la politica di Conte e le procedure di voto – Dimissioni, siete come il Pd, due mandati e a casa”. Alcuni militanti indossano una maglia bianca con i volti di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. “Avete dimenticato tutto, siamo nati tra i banchetti, non in un teatro. Siamo nati per strada e oggi ci portano in teatro”.

(ansa)

L’ex premier dal palco invita a non fischiarli, a lasciarli esprimere. Gli iscritti in platea si schierano con lui e intonano “c’è solo un presidente”. Poi i contestatori vengono accompagnati fuori dalla sala.

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di Matteo Pucciarelli

21 Novembre 2024

La replica di Conte

“Lo avevamo previsto. È fisiologico e siamo aperti anche al dissenso. Mi permetto solo di osservare che per un Movimento nato sulla partecipazione democratica, invitare a non votare e mettersi contro un processo di confronto è la contraddizione più forte che ci possa essere. E noi la accettiamo perché siamo aperti, ma è la contraddizione del principio fondamentale del Movimento. È inspiegabile invitare al non voto”, risponde Conte. Che, senza scomporsi, osserva che “questo processo costituente è assolutamente partecipato, aperto a persone che, nell’ambito di una comunità di 90mila componenti, hanno tentato di contestare e delegittimare sin dall’inizio”.

Nell’aprire i lavori, spiega ancora il presidente 5S: “Noi abbiamo pensato di dare l’esempio. Quando migliaia di cittadini non vanno a votare, il Movimento 5 Stelle non può rimanere indifferente. Lo spirito non può essere migliore di questo, con la grande partecipazione e l’entusiasmo che ci sono per questo processo. Noi siamo avvantaggiati, perché nella nostra storia partiamo dall’intuizione e dalle competenze di Gianroberto Casaleggio, che per primo ha individuato le potenzialità della democrazia diretta sulla piattaforma digitale. Ma oggi stiamo andando oltre. Ciascuno di noi può decidere sul futuro di M5S, abbiamo rovesciato la piramide, è la base che è in alto e che sta decidendo. Definiamo gli obiettivi strategici ascoltando i nostri iscritti, i cittadini”.

Alleanze, doppio mandato e legge elettorale

Alleanze e doppio mandato? “C’è una votazione in atto sul tema dei due mandati, che non mi sento di influenzare. C’è stato un equivoco nell’interpretazione della formula ‘uno vale uno’. Significa che state decidendo tutti sul futuro del M5S – afferma Giuseppe Conte – Però se domani mattina c’è da proporre la carica di sindaco per una città non possiamo far credere che ‘uno vale uno’. Diciamo ‘onestà’, ma aggiungiamo ‘competenza’ e ‘capacità’ che ci giova. Per cambiare il Paese abbiamo bisogno di lavorare. Dobbiamo lavorare sulle competenze. Arricchiamo le nostre competenze. Sul doppio mandato, la comunità si esprimerà per vedere come valorizzare le esperienze con un giusto mix”. La legge elettorale, poi, “può condizionare la postura e le modalità di dialogo, noi siamo per il proporzionale con preferenze che possa restituire ai cittadini maggiore possibilità di scegliere e di scegliere i rappresentanti, rispetto a liste che ora sono preconfezionate”.

In platea, parlamentari, ex e big

Tra i partecipanti anche tanti parlamentari, tra i quali i capigruppo al Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri, alcuni big come l’ex presidente della Camera Roberto Fico, attuale presidente del Comitato di Garanzia del Movimento, l’ex capo politico Vito Crimi, e tanti ex come Gianluca Castaldi o Laura Bottici. C’è anche Chiara Appendino: “Oggi è una bellissima giornata di partecipazione, sono felice che abbiamo raggiunto il quorum. Siamo qui come comunità per ascoltarci e ascoltare tanti esperti che si confrontano sui temi che riguardano il futuro del Movimento e del paese. Penso alla sanità, ai trasporti, a tutte le battaglie che riguardano il nostro futuro – dichiara la vicepresidente 5S – Oggi la giornata è loro, della comunità che vuole far sentire la propria voce e rimettere al centro i temi. Da lunedì si ripartirà con ancora più entusiasmo. Grillo? ha fondato il movimento e se vuole venire può parlare come tanti altri”.

Spiccano, invece, le assenze dell’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e dell’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, della quale peraltro non si esclude la presenza nella giornata di domani.

“L’assemblea di oggi, è un momento molto importante, dimostra voglia di partecipazione”, che sulla contestazione di alcuni attivisti al momento dell’apertura della kermesse, aggiunge: “Non c’è nessun problema ad avere opinioni diverse e contestare ciò che non si ritiene giusto. Un movimento plurale, importante come il nostro, che ha determinato per anni l’agenda politica nazionale, penso che non abbia nessun problema ad avere opinioni interne diverse. Anche io molte volte, anche se da dirigente del M5S, mi sono trovato in minoranza – sottolinea Fico – Non ero d’accordo su alcune questioni con la Lega, poi ho lavorato all’accordo con il Partito democratico sul Conte 2. Il Movimento politico si muove, cresce, ha delle contraddizioni, delle opportunità, funziona così. Per me ci deve essere la massima apertura. Grillo è fondatore e garante questa è casa sua”.

Il capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli risponde alle parole di Davide Casaleggio (“Grillo pilastro escluso. Questa gestione dall’alto non funziona, è in declino”): “Dal 2013 al 2021 c’è stata una fase, oggi il M5S ha uno statuto deciso con gli iscritti. Quella volta c’era Rousseau, che aveva un elenco di iscritti assolutamente non trasparente, e di cui nessuno sapeva nulla. Sentire Casaleggio che dice le cose che ha detto mi sembra un pò vergognoso. Ci sono due possibilità, – continua – o una memoria molto corta da parte di Davide o una faccia di bronzo. Si dimentica le mail con cui arrivavano le risposte con firmato ‘lo staff’ e nessuno sapeva chi fosse lo staff. Oppure le espulsioni con un ‘p.s.’ dei post fatti da Beppe Grillo. Quella non era trasparenza e partecipazione e io non rinnego quel periodo: in quella fase il Movimento non poteva che essere gestito in quel modo perché non c’era ancora una struttura di partito”.

La vicepresidente del M5S Paola Taverna osserva: “Non mi puoi chiedere di interpretare Grillo. Io sono sicura che c’è un M5S che rappresenta il Movimento delle nostre origini e che ha avuto una naturale evoluzione perché è cambiato il mondo ed è cambiato lo scenario. Sono felice di una comunità che sta rispondendo a tutti quelli che sono i nostri valori”.

Votazione in corso

Intanto, si attende l’esito delle votazioni in corso, e del dato sul quorum che, per i quesiti riguardanti le modifiche dello Statuto, richiede la maggioranza qualificata, cioè il 50% più uno degli aventi diritto (sono 88.943 gli iscritti chiamati al voto). Tema sul quale al Palazzo dei Congressi si nutre ottimismo: secondo i bene informati, anzi, considerato l’andamento della partecipazione, il traguardo sarebbe ormai prossimo.

 

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