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Particolarmente diffuso, il bruxismo è una condizione che porta a digrignare i denti. Spesso, chi presenta questo fenomeno non sa di soffrirne, ma il vero problema è un altro: «Il bruxismo non si elimina. Non conosciamo esattamente a cosa sia dovuto, però sappiamo che è determinato da una contrazione involontaria dei muscoli della masticazione e che è associato allo stress e all’ansia», spiega la dottoressa Clotilde Austoni, odontoiatra specialista in chirugia odontostomatologica a Milano.
Come limitare i danni del bruxismo
Poiché il bruxismo non si può eliminare, occorre evitare, o almeno ritardarne, i danni. Come? Indossando di notte un bite specifico, realizzato su misura dal dentista. «Evitate di acquistare bite preformati già confezionati perché, in realtà, peggiorano la situazione», mette in guardia l’esperta. L’obiettivo di questa placca rigida è proteggere i denti dall’usura, l’articolazione temporo-mandibolare (quella che ci fa aprire e chiudere la bocca) e rilassare i muscoli della masticazione, in modo da scongiurare tensioni e dolori.
I campanelli d’allarme
Spesso ad accorgersi che si soffre di bruxismo è il partner o, generalmente, il dentista. È possibile però notare da soli alcuni segnali in grado di far scattare l’allarme. Per esempio, quando davanti allo specchio ci si accorge che i margini dei denti anteriori sono frastagliati, sottili, quasi trasparenti, oppure risultano tutti della stessa lunghezza o tendono al giallo chiaro. Non solo: altri campanelli d’allerta sono l’essere costretti a rifare la stessa otturazione perché continua a fratturarsi, mal di testa e dolore cervicale o un “clic” quando si apre o chiude la bocca.
Guarda il video dove la dottoressa Clotilde Austoni spiega cos’è il bruxismo e come affrontarlo.