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La resa dei conti tra Forza Italia e Lega sul taglio del canone Rai va in scena al Senato alle dieci del mattino. La maggioranza si spacca. In commissione Bilancio i due parlamentari di Forza Italia, Dario Damiani e Claudio Lotito, votano insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del contributo per la tv pubblica, da 90 a 70 euro. Il governo va sotto: il parere dell’esecutivo alla proposta del Carroccio, infatti, era positivo.
La conta in commissione finisce 12 a 10. Ai dieci senatori delle opposizioni si aggiungono i due di FI. La maggioranza si ferma a dieci sì, insufficienti per far passare l’emendamento. Attacca Elly Schlein, segretaria del Pd: “La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani”.
“Il governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno”, fanno sapere fonti di palazzo Chigi. Poco prima del voto in commissione era arrivata la frenata di Matteo Salvini,proprio negli stessi minuti in cui il presidente della quinta commissione di Palazzo Madama, Nicola Calandrini, suonava la campanella per avviare i lavori sul provvedimento che fa da veicolo alla proposta della Lega. “Stiamo lavorando per abbassare le tasse, il canone Rai è una di queste, ma non è la nostra attività centrale. Abbassare il costo del canone è da sempre un obiettivo non della Lega ma del centrodestra. Forza Italia non vuole abbassare? Mi spiace, non per la Lega ma per gli italiani per cui quella tassa avrebbe potuta essere tagliata”, si era sfogato il leader del Carroccio ai microfoni di “Non stop news” su Rtl 102.5.
Non è bastata la giornata di ieri, con i tentativi di mediazione portati avanti da Palazzo Chigi, per trovare l’intesa dentro la maggioranza. Le opposizioni vanno all’attacco. “Mi pare evidente che il governo non c’è più, sono tutti contro tutti, il governo aveva dato parere favorevole ed è andato sotto perché c’è un partito dei tre che compongono la maggioranza che ha votato convintamente con l’opposizione e dietro c’è una visione completamente diversa dell’impianto su cui fondava quell’emendamento della Lega – commenta il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia – È evidente che questo decreto prima lo fermano, meglio è, perché ci sono divisioni anche su altre parti. Chiediamo veramente che si fermino le attività qui perché vogliamo un chiarimento parlamentare rispetto alla tenuta di questo governo che per quanto ci riguarda prima c’era ma funzionava male perché facevano compromessi dietro patti di potere oggi è evidente che quel patto di potere non tiene più”. Incalza la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita: “In commissione Bilancio la maggioranza non c’è più, quando le opposizioni si uniscono, senza veti, non solo vincono le elezioni ma ottengono risultati anche in Parlamento”.