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Forza Italia, nuovo attacco alla Lega: “Salvini paraculetto”. Il vicepremier: “Peace and love”

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La slavina è partita. Non si ferma lo scontro in maggioranza partito ieri sul decreto fiscale, con Forza Italia e Lega una contro l’altra sul taglio del canone Rai. Mentre FdI prova a smorzare i toni e intanto sul decreto della discordia il governo pone la fiducia al Senato. Fiducia che passa con 100 sì, 46 no e un astenuto. Il provvedimento, con scadenza 18 dicembre, ora passa alla Camera per il via libera definitivo.

All’indomani del voto contrario azzurro, torna sulla questione Raffaele Nevi, portavoce nazionale FI, intervistato da Affaritaliani. Per il forzista “non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise”.

Meloni e Tajani alla resa dei conti. “Abbassa i toni”, “Così perdo la faccia”

di Tommaso Ciriaco

28 Novembre 2024

Un messaggio alla Lega? “Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più”, conclude Nevi che poi affonda il colpo: “Salvini fa un po’ il paraculetto e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai”.

Insomma, i toni sono pesanti. E la sostanza politica resta, anche se il portavoce azzurro poi precisa: “Se mie parole suonate offensive per Salvini mi scuso, travisato il mio pensiero”. In serata, alla presentazione del libro di Bruno Vespa, il vicepremier la prova a chiudere con una battuta: “Peace and love”. Senza risparmiare una sottile frecciatina all’indirizzo del segretario di Forza Italia: “Mi rifiuto di pensare che un collega che stimo come Tajani voti in Parlamento per interesse di un’azienda privata”. Il riferimento è a Mediaset e no dei forzisti al taglio del canone Rai.

Forza Italia non arretra

Prima era stato costretto a intervenire lo stesso Antonio Tajani che esclude litigi o ripicche. “Nessun litigio” nella maggioranza, “abbiamo votato come preannunciato contro un emendamento che non condividevamo perché quei 430 milioni secondo noi possono essere utilizzati per ridurre le aliquote Irpef e aiutare il ceto medio a pagare meno tasse. Nessuna ripicca, non litigo con nessuno e non c’è nessun problema, la maggioranza è solidissima, la sinistra non si faccia illusioni, andremo avanti fino a fine legislatura e continueremo a governare l’Italia bene”.

Meloni irritata dal voto FI: “L’inciampo non giova. Cessa il fuoco in Libano, perché non sulla Rai?”

di Lorenzo De Cicco

27 Novembre 2024

Minimizza il presidente dei deputati azzurri Paolo Barelli – “non c’è competizione all’interno della maggioranza che deve essere solida e coesa” –, ma ricorda anche che “se Fitto è vicepresidente della commissione è perché noi e Tajani abbiamo svolto un ruolo importante all’interno del Ppe che fa parte della maggioranza che governa l’Europa”.

La mediazione di FdI

Prova a gettare acqua sul fuoco, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Spaccature in maggioranza? – si domanda l’esponente di Fratelli d’Italia – Gli emendamenti in aula possono avere degli esiti differenti rispetto a quelli assunti in termini di maggioranza. Il Parlamento ha la legittimità per operare in questo senso. Non mi pare che sia un elemento di grande novità, non credo che un voto di un emendamento possa mettere in discussione i risultati positivi di questo governo”.

Mentre sceglie la chiave dell’ironia il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. “Non sono preoccupato” dalla tenuta della maggioranza, “mi preoccupa di più mia moglie che mi sgrida”, le sue parole.

La Lega: ripresentare emendamento Rai? Battaglia va avanti

“Noi ci siamo astenuti su un emendamento su cui il governo si era rimesso alla commissione, è diverso rispetto a Forza Italia che ha votato contro il governo. Una forza di maggioranza, ovviamente, non scopro l’acqua calda, non dovrebbe mai votare contro il governo”. Così il deputato leghista Igor Iezzi. L’emendamento sul taglio del canone Rai verrà ripresentato? “Vediamo. La Lega non ha mai smesso di fare la battaglia sul canone Rai. L’avevamo fatta l’anno scorso e la rifaremo sicuramente. Io non seguo direttamente il bilancio, però sono già scaduti i termini per gli emendamenti”. “Adesso se si vuole presentare un emendamento, dovrebbe essere sottoscritto da tutti i relatori e, di conseguenza, visto che ogni partito ha un suo relatore, credo che sia un po’ problematico”, ha sorriso Iezzi.

La discussione in Aula

Intanto è approdato nell’aula del Senato l’esame del decreto della discordia, quello fiscale, collegato alla legge di bilancio. Prima la discussione generale con le relazioni di Paola Ambrogio (FdI), Dario Damiani (FI), Elena Testor (Lega), poi il governo ha posto la questione di fiducia con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

“Queste cose sono sempre accadute, non bisogna enfatizzare troppo. L’importante, come si dice nel calcio, è che regga la difesa. C’è un buon portiere e teniamo la posizione”. Così il ministro leghista a proposito delle predette turbolenze lasciando Palazzo Madama.

Il 2xmille ai partiti aumenta non di 3 mln ma di 4,6

La dote per il 2Xmille ai partiti per il 2024 aumenta non di 3 milioni, come previsto da un emendamento di Avs e Pd al decreto Fiscale, ma di 4,6 milioni. Il ritocco è previsto dal parere finale della commissione Bilancio del Senato.

Le risorse in totale arrivano quindi a circa 30 milioni. L’aumento delle risorse è stato disposto per dare attuazione alle scelte dei contribuenti, che in dichiarazione dei redditi attribuiscono ai partiti il 2Xmille dell’Irpef, visto che la cifra di 25,1 milioni attualmente previste è incapiente.

Rispunta il voucher per le scuole paritarie

Rispunta il voucher per le scuole paritarie per chi ha un Isee sotto i 40mila euro. La proposta è contenuta in due emendamenti, uno di FdI e uno di Lorenzo Cesa che prevedono rispettivamente il bonus a 1500 e 2mila euro. Nel pacchetto anche un altro emendamento di Cesa per l’esenzione Imu per le scuole paritarie.

 

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