Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

Strage di Rigopiano, la Cassazione: “Sentenza rinviata al 3 dicembre”

[ Leggi dalla fonte originale]

ROMA – Slitta al 3 dicembre la sentenza della Cassazione nel procedimento per la strage di Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un hotel.

Dopo due giorni di udienza il presidente della sesta sezione penale, Giorgio Fidelbo, ha comunicato alle parti il differimento della camera di consiglio. I cinque giudici che dovranno decidere se accogliere o meno le richieste del ricorso della procura generale, entreranno in camera di consiglio alle 10 di martedì.

“Un’altra attesa, è uno stillicidio”

Delusione e speranza tra i parenti delle vittime che per assistere al processo in Cassazione hanno percorso centinaia di chilometri. Come la famiglia di Emanuele Bonifazi, il receptionist dell’hotel Rigopiano, che sono arrivati dalla provincia di Macerata e di chilometri ne hanno macinati circa 250. “Un ulteriore stillicidio – dice Paola Ferretti, la mamma di Emanuele – speriamo che almeno questo tempo serva per avere finalmente giustizia. La sentenza l’aspettavo oggi, anche se tardi, o al massimo domani”.

L’attesa è snervante anche per gli altri familiari, come spiega l’avvocato Massimiliano Gabrielli: “Da un lato è una sofferenza ulteriore rimanere ancora appesi ma il tempo richiesto fa pensare che non stiano sottovalutando la nostra vicenda. Cinque giudici. Ci fa ben sperare che la corte voglia entrare nel merito delle responsabilità”.

Le richieste del procuratore generale

Ieri al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione Giuseppe Riccardi ha chiesto di annullare le assoluzioni nei confronti di sei persone, all’epoca dei fatti dirigenti della Regione Abruzzo. E per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, condannato a un anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso, il pg ha chiesto di svolgere un processo di appello bis per valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, lesioni colpose e depistaggio, per le quali era stato assolto.

Sollecitata, inoltre, la conferma delle condanne dei dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, dell’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso, e del tecnico del comune, Enrico Colangeli.

Oltre ai dirigenti della Regione Abruzzo, limitatamente all’accusa di disastro colposo, il pg ha chiesto un nuovo processo di Appello anche nei confronti dell’allora sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. “I segnali di allarmi erano molteplici”, ha sottolineato il sostituto procuratore generale. “Le linee guida indicavano come il rischio di valanghe interessasse soltanto il 6% dei comuni dell’Abruzzo e tra questi c’era Farindola. L’ordinanza di sgombero dell’Hotel Rigopiano – ha spiegato – avrebbe evitato la tragedia”. A piazza Cavour anche questa mattina i familiari hanno esposto lo striscione “Mai Più” con i volti delle vittime.

La “maledetta” turbina e l’esoterismo

Tra i momenti più attesi della seconda giornata di udienza, senza dubbio, c’è stato quello della difesa dell’ex prefetto Francesco Provolo che èstata affidata all’avvocato Gian Domenico Caiazza, un nome di spessore nel panorama dell’avvocatura e anche della politica. Un penalista, difensore di Enzo Tortora, di Pannella e della Bonino, al quale non manca l’oratoria di spessore. Che però è stata poco gradita ai parenti delle vittime. Per difendere l’ex prefetto, il legale ha definito “maledetta” la turbina mai arrivata a liberare la strada dalla neve quando ha chiarito: “Sul nesso causale tra la convocazione, diamolo per scontato, non corretta dell’Organismo (il centro di coordinamento soccorsi, ndr) e l’evento tragico, non c’è nessun elemento che faccia propendere per questa ipotesi perché l’indisponibilità della turbina non è stata mai comunicata dalla Provincia alla prefettura di Pescara”.

E per ribadire che il suo assistito non era stato informato da altri su quanto stava accadendo a Rigopiano ha detto: “Stiamo parlando di fatti accaduti o dobbiamo discutere di un diritto esoterico? Dobbiamo immaginare quello che sia?”.

“Faccio mie le dichiarazioni di Gino Cecchettin quando, pur nel rispetto dei ruoli, ha dichiarato di sentirsi offeso dal mancato decoro di determinati avvocati difensori. Oggi mi sono sentita offesa anche io nel sentire certe banalità senza alcun rispetto per i nostri cari morti tra le macerie dell’Hotel Rigopiano. La difesa è un diritto costituzionalmente garantito però deve avere un limite che non si può superare altrimenti diventa offensiva”, ha detto all’uscita dall’aula magna della Corte di Cassazione Federica Di Pietro, figlia dei coniugi Di Pietro tra le 29 vittime della tragedia di Rigopiano. Gianluca Tanda, fratello di Marco morto a Rigopiano dove era andato in vacanza con la fidanzata Jessica Tinari, ha detto: “Forse le parole andrebbero ponderate meglio, soprattutto se si pensa che si sta parlando davanti a chi ha perso i propri cari. La parola ‘maledetta’ è stata fuori luogo. Quella turbina semmai doveva essere benedetta, perché avrebbe potuto salvare mio fratello e tutti gli altri”.

Il rischio prescrizione

Sul processo incombe la prescrizione. Che è quello che preoccupa maggiormente i parenti delle vittime. C’è anche chi azzarda tra i familiari: “Un processo che è stato fatto ad arte per arrivare alla prescrizione”. Il reato più grave contestato in appello e poi confermato dalle pene è quello di omicidio colposo, che si prescrive in 7 anni e mezzo. E la prescrizione inizia a conteggiarsi dal gioro in cui a Rigopiano morirono le 29 vittime, il 18 gennaio 2017. Tra 8 mesi, pur se colpevoli, i condannati per omicidio colposo, tra cui il sindaco Lacchetta vedrebbero cancellata la pena.

 

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.