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Il leader della Lega Matteo Salvini, a margine del congresso lombardo del partito, replica alle critiche di Vasco Rossi sul nuovo Codice della strada: “Lo adoro come cantante. Tutti i tipi di droga fanno male. Vorrei che non si confrontasse con me, ma con i parenti di qualcuno che è morto coinvolto in un incidente stradale che ha visto come protagonista qualcuno che guidava sotto effetto di stupefacenti”. L’artista aveva detto in un video: “Se fumate una canna potete essere arrestati, Salvini lo fa per voi”.
“Non c’è da ridere quando si parla di alcol e droga”, risponde il ministro dei Trasporti. Spero di andare a tanti altri concerti di Vasco, però è un Codice della strada che ha come unico obiettivo quello di salvare vite”.
Il cantante rimanda subito le accuse al mittente: “Sono vicino anch’io, come tutti, ai parenti delle vittime di incidenti stradali causate da ubriachi o drogati al volante. Ma la nuova legge di Salvini non previene questo. Non salva nessuna vita!”, replica Rossi. “Punisce e arresta – sostiene l’artista – chi, perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti al momento della guida. Questo non è ridurre gli incidenti stradali, ma è fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi”. E poi conclude: “Io odio i bulli! Salvini forte con i deboli e debole con i forti”.
Qualche ora dopo e la rockstar italiana torna sull’argomento. “Caro Salvini, io non devo confrontarmi con nessuno altri che te… Io non scrivo le leggi. Vorrei ti confrontassi tu con tutti quelli che, senza patente, perderanno il lavoro e non potranno più andare a lavorare. (Già, la patente non serve solo per andare in giro la notte a divertirsi)”. Per poi aggiungere: “Riprenditi ti prego, e cambia questa legge del caxxo !”.
Il processo Open Arms
Il vicepremier, su domanda dei cronisti, esclude un passo indietro davanti a un’eventuale sentenza di condanna nel processo Open arms: “Dimettermi? Assolutamente no, ci mancherebbe. Per quale motivo?”. La decisione è attesa per il 20 dicembre a Palermo.
“Al processo di venerdì – aggiunge il vicepremier – ho tre giudici che decidono, che spero non siano militanti di nessun partito e che decidano in base alla norma. Ci sono in ballo 6 anni di carcere e un milione di euro di risarcimento danno a mio carico e soprattutto il futuro dell’Italia. Io penso che la sentenza di venerdì più che per Salvini, che preferisce essere assolto che condannato a sei anni di galera, sia uno spartiacque per l’Italia. Una condanna anche a solo un mese significherebbe una condanna per l’Italia”. Dell’aumento degli stipendi dei ministri non eletti, il leader invece sostiene di non sapere niente: “Onestamente non ho seguito la vicenda e non ne sapevo nulla”.
Il futuro di Ruffini
Il segretario del Carroccio ne ha anche per l’ormai ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, al quale si attribuisce l’intenzione di scendere in campo con una nuova formazione centrista: “Buon Natale, buon lavoro. Si vede che ha già un’altra occupazione. Lo troveremo candidato da qualche parte a sinistra”. Secondo il vicepremier “andarsene accusando il governo nell’anno in cui ci sono più incassi dall’evasione fiscale e più controlli sugli evasori è quantomeno curioso. È una scusa – aggiunge – perché probabilmente è uno dei tanti che ha sfruttato la macchina pubblica per poi fare politica, libero di farlo”.