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“L’Italia è stata la prima nazione in Europa a regolamentare i privati nello spazio, io non prendo ordini da nessuno, mi confronto con tutti”. A dirlo la premier Giorgia Meloni nel corso della replica in Senato, dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 19 dicembre, rispondendo alla sottolineatura della sua amicizia con Elon Musk, fatta in aula in particolare dal Pd e dal senatore a vita Mario Monti. “Lui è mio amico – ricorda la premier – . Io sono amica di tanti. Una delle imprese di Musk è aver reso gli esponenti del Pd sovranisti. Un impresa migliore di essere andato nello spazio”.
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a cura della redazione Politica
Durante la sua replica, rivolgendosi sempre alle opposizioni, Meloni afferma: “Chiunque abbia un’idea diversa dalla vostra diventa impresentabile. Ma non ci si può nascondere sempre dietro l’impresentabilità dell’avversario per non entrare nel merito”. E aggiunge che “la lente” con cui l’opposizione “legge i fenomeni è sempre quella dell’amico-nemico. Ringrazio il presidente della Repubblica per aver detto la stessa cosa, in politica estera non funziona così: non ci sono gli iscritti al Partito democratico di tutto il mondo che sono i buoni e che vanno avvicinati e tutti gli altri con diverse culture politiche che sono i cattivi che vanno allontanati. Se ragiona così l’Europa è già morta e io non la voglio uccidere”.
La premier attacca il Pd anche sull’iter con cui si è arrivati al via libera a Raffaele Fitto come commissario europeo. “Avevo un dubbio e Alfieri (senatore del Pd ndr) me lo ha confermato: il Pd ha accettato che il commissario europeo italiano fosse preso in ostaggio per difendere il commissario spagnolo – spiega -. Questo sarebbe gravissimo senatore Alfieri. Avevo il dubbio che fosse così, oggi lei mi dà la certezza. Ma gli italiani sappiano che il commissario italiano, indicato dall’Italia, è stato preso ostaggio per consentire l’elezione del commissario spagnolo. È molto grave”.
Meloni si sofferma anche sulle critiche al ricorso di voto di fiducia sulla manovra: “Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per presentare prima possibile” la manovra, “ho chiesto che ci fosse per il Parlamento il massimo tempo possibile, tutti sappiamo che ci sono dei vincoli, anche europei: so che la fiducia è stata posta in accordo con le opposizioni” ma “se ci fosse un accordo sui tempi senza voto di fiducia sarebbe preferibile, sarei contenta se ci mettessimo d’accordo di farlo senza voto di fiducia”.
Scintille in aula ci sono state poi tra la premier e i 5 stelle con un vivace botta e risposta sui rapporti tra il governo e le banche. I toni si sono alzati tanto che La Russa è dovuto intervenire più volte per richiamare i parlamentari pentastellati.
La risoluzione presentata dalla maggioranza dopo le comunicazioni della premier è stata approva con 100 sì, 64 no e un astenuto. In tutto sono state depositate sei risoluzioni: una dal centrodestra; una dal Movimento 5 stelle; una da Azione; una da Avs; una dal Pd e un’altra ancora da Italia viva. E queste sono state considerate in parte assorbite e in parte precluse.