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Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo si è dimesso e al suo posto andrà l’attuale vice del Dap Lina Di Domenico. Lo si apprende da fonti del ministero della Giustizia anche se l’avvicendamento deve ancora essere formalizzato: Russo andrà a svolgere l’incarico di consigliere giuridico in un altro ministero.
La prima donna al Dap
Russo, che in passato è stato procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia, guidava il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dal gennaio 2023. Di Domenico, in passato giudice di sorveglianza a Novara, è stata nominata per la seconda volta vicecapo del Dap nel marzo 2023: aveva già ricoperto l’incarico tra il 2018 e il 2019. Di Domenico sarebbe la prima donna ad arrivare alla guida del Dipartimento.
Fallimento della politica
“Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo governo”. Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi. “Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione”, aggiungono.
Decisione tardiva
“Riteniamo la decisione, per quanto opportuna, del tutto tardiva – ha commentato la notizia delle dimissioni Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria – Russo, che incidentalmente era anche il capo del Corpo di polizia penitenziaria non è mai stato avvertito come tale dagli operatori e la sua figura al vertice dell’amministrazione penitenziaria è risultata del tutto anonima. Chi lo conosce bene lo descrive come persona estremamente competente e sensibile sul piano umano, tutte doti che, nostro malgrado, in due anni non siamo riusciti ad apprezzare avendone notato solo l’assenza di fatto in riferimento a tutte le vicende che interessano la polizia penitenziaria e allo stato disastrato e disastroso delle carceri”.
Condizioni delle carceri disastrose
“Le dimissioni sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano. Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo: è evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, ha dichiarato Riccardo Magi, segretario di Più Europa.