[ Leggi dalla fonte originale]
Chiamatele, se volete, suggestioni natalizie, ma questa storia che arriva da Savona riassegna alla parola “comunità” quei valori che nel tempo si sono persi. E se sarà solo una fugace storia di bontà sotto l’albero, pazienza. Meglio che niente.
Insomma, tutto parte da un post che la signora Eleonora scrive qualche giorno prima di Natale sulla pagina Facebook “Savona scomparsa”. post mostra la fotografia di una villetta affacciata sul porto, proprio sopra l’Aurelia e a poche decine di metri dalla Torretta. Nella foto una freccia rossa indica una finestra spenta.
E poi ecco il testo: “Gentile famiglia, quando fate l’albero di Natale? Lo aspetto tutti gli anni, mi rasserena la giornata ogni mattina alle 6 quando passo per andare al lavoro”. In breve tempo seguono decine di commenti e si ricostruisce la storia. Quella finestra da tanti anni, nel periodo delle festività di fine anno, faceva da cornice a un variopinto ed illuminato albero di Natale. Ognuno fa delle ipotesi sul perché quest’anno la finestra resti anonima.
Ma ecco che a spiegarne la ragione interviene l’inquilina della palazzina, che si chiama Tiziana ed è la vedova di Sergio Rugiati, medico molto noto nel savonese, che fu primario di ostetricia e ginecologia all’ospedale San Paolo ed è mancato da poco tempo. La signora Tiziana interviene scrivendo un commento in cui spiega che era suo marito ad occuparsi dell’allestimento dell’albero e che dopo la sua morte lei non se l’è più sentita di tirarlo fuori dalla soffitta ed addobbarlo.
Le sue parole suscitano commozione e solidarietà e decine di messaggi calorosi e pieni di affetto. E allora, come in un film di Natale, scatta qualcosa. Il giorno dopo la finestra ospita di nuovo il coloratissimo albero di Natale.
E Tiziana con un suo post spiega: “L’ho fatto. Grazie a tutti Loro l’ho fatto. Spero che da qualche punto dell’universo il mio grande amore lo possa vedere… Voglio ringraziare tutti per le parole di incoraggiamento, di solidarietà verso di me e per quelle di apprezzamento nei confronti di mio marito, oltre che la mia amica di sempre Laura che mi ha aiutato ad issarlo, ora che devo fare a meno della forza di mio marito, e la mia preziosa vicina di casa e amica Sandra che ha sostituito le mani d’oro del mio chirurgo preferito con la sua sensibilità artistica. E, infine, un segreto: un albero di Natale io glielo avevo già fatto il giorno di Santa Lucia. È che proprio non so dove sia lui e allora provo a farne un po’ dappertutto! (E la foto mostra un alberello sotto la tomba del medico, nel cimitero di Zinola, ndr)”.