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Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’impugnazione della legge regionale della Campania sul terzo mandato dei governatori. Un’intenzione che era stata anticipata già questa mattina dalla premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno. Ma che non ha tuttavia mancato di suscitare dibattito nella riunione tra i ministri.
Al momento non c’è anzi nessuna intesa sulla modifica della legge nazionale sul terzo mandato. E’ quanto viene sottolineato da fonti della Lega che tra l’altro fanno riferimento alla differenza di opinioni su questo tema tra le forze della maggioranza. E al fatto che il ministro Roberto Calderoli abbia rimesso al Cdm la decisione sulla legge della regione Campania relativa al terzo mandato.
“Partendo dal caso della Campania c’è un tema di metodo. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per gli approfondimenti per capire, in base all’articolo 122 della costituzione, se la questione sia una questione che compete allo stato nazionale o se le regioni siano in grado o siano nella facoltà di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia di competenza dello stato nazionale, ed è la ragione per la quale nel cdm di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania“, erano state in mattinata le parole della presidente del Consiglio.
Come è noto, nel Cdm non è previsto il voto. Altrettanto nota, infine, è la differenza di opinioni che su questo tema – sottolineano fonti della Lega – c’è tra le forze di maggioranza. Non a caso, durante la riunione, il ministro Calderoli ha sottolineato di essere favorevole, come la Lega ha sempre ribadito, a una modifica della legge nazionale su cui però, al momento, non c’è intesa.