[ Leggi dalla fonte originale]
E’ morto Oliviero Toscani. Il celebre fotografo, irriverente e geniale, aveva 82 anni: lungo una carriera durata decenni, ha rivoluzionato il mondo della comunicazione con i suoi scatti e le sue compagne pubblicitarie mai banali.
Era ricoverato da venerdì in rianimazione all’ospedale di Cecina, e non era più cosciente. La moglie aveva detto che si trattava ormai di “una strada senza ritorno”. Soffriva di amiloidosi, malattia rara che lo ha colpito ormai un anno e mezzo fa.
Oliviero Toscani e il dramma dell’amiloidosi
Redazione Salute
È stato lui stesso a raccontare l’estate scorsa la storia della sua malattia, diagnosticata nel luglio del 2023. “In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali”, aveva rivelato Toscani, 83 anni il prossimo 28 febbraio, in un’intervista al Corriere della Sera il 28 agosto scorso, spiegando che stava seguendo una cura sperimentale. Tra i danni dell’amiloidosi, che provoca un eccessivo deposito di proteine negli organi, sono particolarmente importanti quelli al cuore.
Era in cura al centro della cardiologia della Fondazione Monasterio di Pisa, che si occupa proprio di amiloidosi. E a Pisa era stato ricoverato a lungo prima di Natale. Poi le condizioni erano migliorate e ha fatto le feste a casa, fino al peggioramento che ha costretto i familiari a chiamare l’ambulanza.
Toscani era nato a Milano e ha studiato fotografia e grafica all’Università delle arti di Zurigo dal 1961 al 1965. Conosciuto internazionalmente per la sua forza creativa, in sessant’anni di carriera ha spaziato dalla pubblicità per grandi marchi, soprattutto la moda, alle campagne di interesse e impegno sociale. Come fotografo di moda ha collaborato con numerosi giornali e testate.
La campagna Benetton
(fotogramma)
Dal 1982 al 2000, ha creato l’immagine, l’identità, la strategia di comunicazione e la presenza online di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo. Nel 1990 ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo che anticipò l’impegno su tanti temi oggi attuali, dall’ambiente ai migranti, al razzismo. Nel 1993 ha concepito e diretto Fabrica, centro di ricerca di creatività nella comunicazione moderna. Una carriera condensata nel libro ‘Ne ho fatte di tutti i colori’ (La Nave di Teseo, 2022).
Nel suo carnet dei ricordi c’è di tutto, da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, da John Lennon a Mick Jagger. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene, Federico Fellini, e perfino un giovane Silvio Berlusconi. Tra i suoi scatti più famosi ‘Chi mi ama mi segua’ del 1973, la pubblicità dei jeans Jesus, ‘Bacio tra prete e suora’ del 1991, i ‘Tre Cuori White/Black/Yellow’ del 1996, ‘No-Anorexia’ del 2007 con la modella Isabelle Caro, 31 chili per 1,64 metri, morta pochi anni dopo, o la serie ‘Razza Umana’, uno studio socio-politico, culturale e antropologico nato nel 2007.