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L’Urologia oncologica dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV) è all’avanguardia nella chirurgia robotica urologica per il trattamento dei tumori della prostata, vescica e rene. L’equipe, diretta dal dottor Antonio Amodeo, esegue oltre 400 interventi robotici ogni anno, distinguendosi per l’elevata qualità e per il basso tasso di complicanze post-operatorie.
Il tumore alla prostata, uno dei più comuni tra gli uomini, viene trattato con tecniche avanzate come la prostatectomia radicale robotica. Nel 2023, il tasso di riammissioni a 30 giorni dopo questo intervento è stato dello 0,74%, il più basso in Veneto.
“L’alto numero di procedure di chirurgia robotica in urologia eseguite ci ha permesso di diventare centro di riferimento e standardizzare la tecnica chirurgica,” spiega il dottor Antonio Amodeo.
Anche la diagnosi si avvale di tecnologie avanzate, come la biopsia prostatica con tecnica di fusione, che combina immagini ecografiche e di risonanza magnetica, migliorando l’accuratezza diagnostica.
Il carcinoma della vescica è la seconda neoplasia urologica più frequente. Quando i trattamenti conservativi non bastano, viene eseguita la cistectomia robotica con ricostruzione intracorporea. Questo intervento complesso consiste nell’asportazione della vescica e nella creazione di un nuovo serbatoio urinario utilizzando un tratto intestinale.
“L’altissimo numero di procedure eseguite presso il nostro centro ci conferma centro di riferimento per questo intervento e centro Training,” aggiunge Amodeo.
Grazie al sistema di chirurgia robotica urologica, il chirurgo può lavorare in spazi ristretti con precisione, riducendo il trauma e accelerando il recupero.
La tecnologia robotica viene utilizzata anche per il trattamento dei tumori renali con tecniche mini-invasive. La tecnica “clampless”, che non richiede l’ischemia renale, garantisce il massimo rispetto del tessuto sano, minori complicanze e una rapida ripresa delle attività.
L’Urologia dell’IOV è leader nella ricerca, con progetti come lo studio internazionale Oncofid-P-B, rivolto a pazienti con tumore vescicale ad alto rischio che desiderano evitare la cistectomia.
“Tra i dati più significativi, abbiamo discusso oltre 1.150 casi multidisciplinari nel 2024 e trattato 311 pazienti con tumore alla prostata, posizionandoci come seconda struttura in Veneto,” afferma la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV.