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Polestar 7 sarà il SUV più piccolo del marchio e avrà un’arma per evitare i dazi

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Tra dazi e crisi di vendite, sono tempi duri per le auto elettriche, ma Polestar rilancia verso il “basso”: il marchio sino-svedese ha infatti annunciato Polestar 7, il suo SUV più compatto di sempre. 

Ma questa non sarà l’unica caratteristica della vettura, che dovrebbe arrivare tra il 2026 e il 2027. In uno scenario geopolitico così complesso, il produttore ha deciso che sarà anche la sua prima auto costruita completamente in Europa. 

Polestar 7: pochi dettagli e tante ipotesi

Polestar non ha svelato molti dettagli sulla nuova vettura, men che meno immagini, annunciando solo che sarà un “SUV compatto premium“, “molto progressivo” e che sarà caratterizzato da “un forte USP” (unique selling point, ovvero un punto di forza che differenzia dalla concorrenza). 

Nondimeno, Polestar si assicurerà che “sarà caratterizzata dal DNA dell’azienda“, secondo le parole dell’amministratore delegato Michael Lohscheller.

La vettura sarà la più piccola mai presentata da Polestar, il cui catalogo attualmente comprende Polestar 2, Polestar 3 e Polestar 4. Proprio Polestar 2, con i suoi 4,6 metri di lunghezza, rappresenta al momento la porta d’accesso al marchio, ma Polestar 7 abbasserà, almeno dal punto di vista delle dimensioni, l’asticella.

Nel video di presentazione di 27 minuti non sono state date indicazioni, ma le testate di settore ipotizzano una lunghezza tra i 4,2 e i 4,5 metri. 

Un altro punto di domanda è la piattaforma su cui si baserà la vettura. Polestar 2 utilizza la piattaforma CMA di Geely e Volvo (utilizzata anche dalla Volvo EX40), mentre Polestar 3 condivide la piattaforma SPA2 con la Volvo EX90.

Le scommesse sono però tutte per la piattaforma SEA di Geely, una soluzione altamente flessibile su cui sono basate Polestar 4, Smart #1, Smart #3, Volvo EX30 e le prossime Polestar 5 e Polestar 6 (in diverse varianti).

L’idea è che Polestar alla fine sposterà tutti i suoi modelli su un’architettura unica, il che ridurrà “complessità, costi e investimenti“.

Molti scommettono che Polestar 7 avrà molte somiglianze con la piccola Volvo EX30, ma sarà orientata a un settore più premium, oltre a una maggiore sportività con una linea da coupé. Annunci ufficiali non ce ne sono, ma secondo alcuni prenderà di petto la fortunatissima Range Rover Evoque.

Lohscheller ha infatti dichiarato che sarà “tutto ciò che i nostri clienti si aspettano da noi, sia in termini di design che di prestazioni“. 

Parola d’ordine: aumentare le entrate. Quindi produzione in Europa e cambio di strategia

Polestar è convinta che i SUV compatti siano il settore in più rapida crescita del mercato: per questo ha spostato la sua attenzione su questa nicchia. 

La vettura fa parte di una strategia che prevede un aumento delle vendite tra il 30 e il 35% nei prossimi tre anni, proprio in un momento in cui le cose non stanno andando particolarmente bene.

Il 2024 sarà infatti un anno di forte flessione: nel terzo trimestre sono state registrate perdite di 323 milioni di dollari e un calo delle vendite intorno all’8% rispetto allo stesso trimestre del 2023, soprattutto a causa di risultati inferiori alle aspettatite di Polestar 3 e 4.

Secondo Lohscheller (in precedenza CEO di Opel) è però un anno di transizione e prevede che il 2025 sarà l’anno migliore del marchio, soprattutto grazie ai crediti di CO2 venduti a marchi non 100% elettrici (come per esempio Mercedes, che verserà appunto milioni nelle casse dell’azienda per risultare più “pulita” agli occhi della Commissione Europea).

Grazie a questo, per il 2027 l’azienda prevede un aumento delle entrate significativo. 

La mossa decisiva sarà quindi puntare maggiormente su vetture più piccole ed evitare i dazi. Polestar 7, che dovrebbe come dicevamo spingere le vendite del marchio di un terzo, e arrivare tra fine 2026 e inizio 2027, sarà infatti prodotta in Europa.

Ancora non si sa dove, ma sappiamo che l’azienda ha esaminato un impianto di Geely in corso di costruzione in Slovacchia (altri scommettono sulla Svezia).

Tutto bene? Quasi: resta sul tavolo la questione americana. L’azienda ha annunciato la volontà di aumentare gli showroom del 75% entro la fine del prossimo anno, espandendosi a 130 sedi in Europa e iniziare la vendita anche in Francia, dove la vendita è stata ritardata a causa di una disputa con Citroën sul logo (che assomiglierebbe a quello di DS).

Anche la narrativa verrà cambiata, e l’azienda vuole far conoscere ai clienti la storia del marchio.

E gli Stati Uniti? Entro il 2026 Polestar vuole aprire 57 sedi in Nord America, ma intanto è stato approvato un ban sulle vetture cinesi, una mossa che secondo la stessa Polestar impedirà di vendere le auto negli Stati Uniti, ma che dovrebbe essere attuata non prima del 2027. 

L’azienda adatterà le sue operazioni per conformarsi alle nuove normative. “Gli Stati Uniti sono e rimarranno un mercato importante per Polestar e ci assicuriamo sempre che le nostre auto rispettino le normative nei Paesi in cui operiamo“, in termini di hardware, software e fornitori. 

tutto sulle auto elettriche

Siete sostenitori della “rivoluzione elettrica” o scettici? In ogni caso, date un’occhiata ai nostri approfondimenti sul tema: probabilmente scoprirete qualche informazione che vi permetterà di conoscere meglio questa tecnologia e, forse, farvi cambiare idea!

 

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