[ Leggi dalla fonte originale]
“Gravi, numerosi e significativi malfunzionamenti e difetti dell’applicativo App” del processo telematico, viene spiegato in una delibera del Csm. Sono 87 i tribunali in cui sono stati evidenziati problemi. “Ben prima della nota Dgsia (Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati) – si legge in una delibera approvata dal Csm – avevano provveduto ad accertare e attestare i malfunzionamenti onde consentire che atti e documenti fossero redatti in forma di documento analogico e depositati con modalità non telematiche, al fine di evitare la paralisi della relativa attività giudiziaria”.
Processo telematico, il Csm avvia un monitoraggio immediato sui malfunzionamenti
di
Una ricognizione, che ad oggi non è da considerarsi completa – viene aggiunto – ha “permesso di accertare che diversi presidenti di tribunale hanno emanato provvedimenti”. Nello specifico, appunto, “sono pervenuti i provvedimenti di ben 87 tribunali”. Tra questi, Roma, Milano, Napoli e Bologna. “Alcuni nell’attestare il malfunzionamento consentono il ricorso al doppio binario analogico/telematico”, viene spiegato.
Per questo si chiede al ministro della Giustizia Carlo Nordio di valutare “l’eventuale obbligatorietà del deposito esclusivamente telematico per il solo decreto penale di condanna ed, eventualmente, per le sentenze dibattimentali”. E di mantenere il “doppio binario”, ossia analogico/telematico, in tutte le altre ipotesi “fino alla risoluzione dei diversi problemi individuati”.
Il Guardasigilli, in aula al Senato durante la presentazione del rapporto annuale sulla giustizia, riconosce le problematiche. E annuncia: “Le novità tecnologiche, obbligatorie e compresse in tempi ristretti, hanno creato delle criticità, che in parte sono state risolte, ma siamo certi che entro la fine dell’anno saranno superate”.