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Roma — «Il signor Osama Almasri Njeem è stato rilasciato senza preavviso o consultazione con la Corte». Non nascondono la loro irritazione i giudici della Corte penale de L’Aia che ora, dopo la scarcerazione e il rimpatrio-lampo del comandante libico accusato di crimini contro l’umanità, chiedono spiegazioni formali al governo italiano a cui ricordano «il dovere di tutti gli stati di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei suoi procedimenti penali».