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Virus, la campagna per la terza dose. Speranza: “Booster anche ad altre fasce di età”. Locatelli: “Pronti ad acquistare la pillola anti Covid”

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“Lavoreremo la prossima settimana per allargare la dose booster, di richiamo, a ulteriori fasce generazionali”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un punto stampa sul proseguimento della campagna vaccinale. Insieme a Speranza sono intervenuti il commissario straordinario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo, e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, che tra l’altro ha spiegato che Aifa “si è già attivata per acquisire una quantità adeguata farmaco antivirale orale per il Covid-19 molnupiravir, autorizzato in Gran Bretagna“.

Bisogna insistere sulle prime vaccinazioni, è stato il senso dell’incontro, per alzare ancora le coperture ed è anche necessario accelerare con la somministrazione delle terze ai fragili e al personale sanitario. E tra poco, dalla settimana prossima come ha detto Speranza, si lavorerà all’allargamento delle fasce di età coinvolte, cioè a un “abbassamento della soglia anagrafica dei coinvolti”.

Covid, cosa sappiamo della differenza tra immunità da infezione e da vaccino

“Sui vaccini abbiamo numeri importanti”, spiega Speranza. “Abbiamo l’86,45% di prime dosi. Stiamo accelerando anche sulle terze dosi, e questo è il terreno su cui concentrare tutte le energie. Completare le prime dosi e accelerare sulle terze dosi”. E continua:  “Il numero dei contagiati è in salita ma manteniamo i dati migliori: questo grazie alla campagna di vaccinazione, che ha numeri molto importanti”.

“Da parte dell’Oms è arrivato un messaggio di allarme sul quadro epidemiologico europeo a cui dobbiamo prestare molta attenzione – continua il ministro – Insieme al vaccino dobbiamo continuare sulla strada dei comportamenti corretti. Siamo stati molto graduali sul rilascio delle misure – aggiunge – dobbiamo insistere in modo particolare sull’utilizzo corretto delle mascherine, in tutte le occasioni con rischio assembramento, anche all’aperto. Ricordo che sono obbligatorie al chiuso e in tutte le situazioni nelle quali si rischiano gli assembramenti, come ad esempio le manifestazioni. Chiaramente i comportamenti individuali sono fondamentali: mascherine, distanziamento, norme igieniche a partire dal lavaggio delle mani, sono e restano elementi fondamentali per la gestione di questa fase della pandemia”.

Speranza ha sottolineato come in altri Paesi europei dove le coperture sono basse, ad esempio la Romania, si vede un numero altissimo di casi e anche di decessi. “Alziamo lo sguardo, guardiamo cosa succede in queste ore in altri Paesi: siamo ancora dentro una fase epidemica”.

Green Pass, restano le regole in vigore

Sul Green Pass Speranza ha spiegato che si resta con le regole in vigore, non ci sono in vista cambiamenti sull’obbligo e sulla durata della certificazione verde, che è stata una delle misure che ha spinto gli italiani a vaccinarsi. “E’ uno strumento di libertà che ci permette di tenere aperti i luoghi di socializzazione di cultura, spettacol e sport e di andare al lavoro in sicurezza”. Il ministro ha poi ribadito che sull’eventuale prolungamento dello stato di emergenza che “il governo farà la valutazione finale solo nei giorni immediatamente precedenti alla scadenza, anche se stiamo vedendo che la curva risale”.

Dosi sufficienti per fare la terza dose a tutti

Il generale Francesco Figliuolo ha ribadito i numeri della vaccinazioni e ha aggiunto: “Abbiamo dosi da parte, siamo in grado di effettuare donazioni e avere anche una quantità sufficiente per far fronte alla domanda italiana, anche se dovessimo fare la terza dose a tutti”. Ieri il generale ha scritto a tutte le Regioni per spingerle ad accelerare sulla terza dose. “Abbiamo subito avuto effetti, con 110mila somministrazioni in un giorno. Il picco di domanda di terze dosi ce lo aspettiamo, tenendo conto anche di Johnson&Johnson ce lo aspettiamo tra dicembre e febbraio. Riusciremo ad assorbirlo con l’organizzazione attuale, anche se in molte Regioni sono stati razionalizzati gli hub”.

Vaccini ai bambini tra 5 e 11 anni

Franco Locatelli ha spiegato che “il rischio di patologia fatale è diverso tra persone vaccinate e non. I dati dell’Istituto superiore di sanità dicono che fino a 59 anni di età nessuno dei vaccinati è stato in terapia intensiva, nella fascia 70-79 il rischio di un ricovero in rianimazione è 21 volte superiore per i non vaccinati e per gli over 80 di 8 volte”. Il medico ha aggiunto che la terza dose è “largamente sicura” e poi ha parlato della vaccinazione nei bambini. E’ arrivata l’approvazione negli Usa del vaccino Pfizer per i bambini da 5 a 11 anni e l’Italia aspetta per la fine dell’anno la decisione dell’europea Ema e dell’Aifa. “Il vaccino serve per proteggerli da forme assai rare, da fenomeni di long covid, ma anche per garantire il mantenimento della socialità e dei percorsi formativi e infine sia per ridurre ulteriormente la circolazione virale”. Locatelli ha detto che le società scientifiche dei pediatri americani e italiani sono favorevoli al coinvolgimento dei bambini. “Conto molto sulla cultura vaccinale dei nostri pediatri – ha aggiunto Locatelli – Il loro ruolo sarà fondamentale: il dialogo, la formazione, il fornire le motivazioni scientifiche”. Speranza ha aggiunto che ci si impegnerà per convincere le famiglie a vaccinare i bambini. “Le generazioni più giovani ci hanno già dato una lezione straordinaria quando è stato il momento di fare le somministrazioni ai ragazzi. Hanno mandato un messaggio fortissimo, tra i ventenni la copertura è dell’88%. Dobbiamo dire grazie a quella generazione, ha abbassato la curva del contagio e dato un messaggio molto forte di speranza e fiducia della scienza. La maggioranza delle persone accetterà questa sfida, credo, quando sarà il momento di vaccinare i più piccoli”.

La pillola anti Covid

Poi Locatelli ha aggiunto che “l’Aifa si è già attivata per acquisire una quantità adeguata del farmaco antivirale orale per il Covid-19 molnupiravir, autorizzato in Gran Bretagna. Ciò al fine che anche l’Italia possa avere a disposizione anche questa arma”. Ema si è detta disponibile a supportare eventuali acquisizioni del farmaco molnupiravir, vi è tuttavia un ritardo in quella che sarà l’approvazione a livello centrale dell’agenzia europea. Così Aifa ha già avviato un dialogo per avere dalla ditta produttrice tutto il dossier per consentire di ottenere quelle acquisizioni di dosi in maniera tale da rendere disponibile questo strumento terapeutico”.

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