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Via libera dell’Aula della Camera alla cosiddetta ‘legge Saman’ che include il matrimonio forzato nell’elenco dei reati che prevedono il rilascio del permesso di soggiorno alle vittime di violenza domestica.
Il testo, ispirato alla vicenda della giovane Saman, la diciottenne di origine pachistana mai ritrovata dopo essersi opposta a un matrimonio combinato dalla famiglia, passa ora al Senato. E’ stato approvato a Montecitorio con 385 voti a favore, nessun contrario e 31 astenuti, tutti di Fdi.
Proposta di legge Saman, arriva il primo sì alla norma per il rilascio del permesso di soggiorno alle vittime di matrimoni forzati
di
Karima Moual
Il testo approvato prevede il rilascio di un particolare permesso di soggiorno per motivi umanitari, di durata annuale, rinnovabile finché perdurino le esigenze umanitarie che ne hanno giustificato il rilascio. Il permesso viene rilasciato se vengono riscontrate violenze domestiche o abusi nei confronti di uno straniero nel corso di operazioni di polizia, indagini o procedimenti penali per maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali, semplici e aggravate, mutilazioni genitali femminili, sequestro di persona, violenza sessuale, atti persecutori o per uno qualsiasi dei delitti per i quali il codice di procedura penale prevede l’arresto obbligatorio in flagranza. E’ necessario che emerga che il tentativo di sottrarsi alla violenza ovvero la collaborazione alle indagini preliminari o al procedimento penale espongono l’incolumità della persona offesa straniera ad un concreto ed attuale pericolo.
Il permesso consente l’accesso ai servizi assistenziali ed allo studio nonché l’iscrizione alle liste del collocamento. Le disposizioni sul permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica si applicano anche ai cittadini di Stati membri dell’Unione europea e ai loro familiari.
Ascari: “Dobbiamo tutelare tutte le Saman”
“Approvando la proposta di legge, a mia prima firma, oggi l’Aula ha lanciato un messaggio importante: la cultura dei matrimoni forzati fa parte di quelle tradizioni arcaiche e patriarcali che non ci appartengono e che un Paese civile non può e non deve accettare”, afferma Stefania Ascari, deputata del M5S in commissione Giustizia e prima firmataria del disegno di legge che riconosce il rilascio del permesso di soggiorno alle vittime del reato di costrizione o induzione al matrimonio. “Non abbiamo potuto salvare Saman – prosegue Ascari – ma abbiamo il dovere di predisporre misure a tutela di tutte le altre donne che avranno il coraggio di ribellarsi a situazioni di costrizione e pericolo. Uno Stato civile mette in campo ogni strumento per offrire loro una via di fuga, per salvare la loro libertà e molto spesso la loro vita. Mi auguro pertanto che l’iter della proposta di legge proceda ora senza alcun intoppo anche al Senato”.
Valente: “Ci impegneremo in Senato per il via libera definitivo”
“E’ un’ottima notizia l’approvazione da parte della Camera della legge ‘Saman’ che inserisce il matrimonio forzato tra i reati che garantiscono il diritto al permesso di soggiorno nel nostro Paese. Come è noto con il Codice rosso il matrimonio forzato è già un reato molto grave, garantire il permesso di soggiorno a chi lo subisce può servire alle vittime a non essere deportate nei paesi d’origine e a salvarsi la vita”, commenta la senatrice del Pd, Valeria Valente, presidente della commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere. “Il permesso di soggiorno può consentire a queste giovani extracomunitarie spesso nate nel nostro Paese anche di sottrarsi alle conseguenze del matrimonio forzato – continua – e ad altre violenze perpetrate nella famiglia d’origine. Ci impegneremo in Senato per il via libera definitivo”.