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Nessun contrario. Con 190 voti a favore (e 23 astenuti) il Senato ha detto sì alla legge che stabilisce la possibilità, per i sindaci dei Comuni con meno di 5mila abitanti, di essere eletti anche per il terzo mandato consecutivo. Un decreto già approvato nei mesi scorsi dalla Camera e che ora, quindi, diventa legge. Il provvedimento prevede anche che non siano affidati incarichi di vertice negli enti di diritto privato in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione. “Grazie al terzo mandato, fino ad oggi consentito solo per i Comuni con meno di 3mila abitanti, altri 1.087 municipalità avranno questa opportunità, in una fase storica in cui purtroppo sono molti i territori per i quali non ci sono candidati”, sottolinea Roberto Pella, vicepresidente dell’Anci e promotore della legge.
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di
Emanuele Lauria
Il provvedimento approvato al Senato toglie inoltre l’obbligo dell’effettuazione del controllo di gestione per i Comuni con meno di 5mila abitanti. La legge, sostengono i senatori della Lega della commissione Affari costituzionali “è una scelta di buonsenso nell’interesse dei cittadini di piccoli Comuni e della governabilità degli enti locali. Grazie a questo cambiamento normativo – concludono – migliaia di cittadini italiani residenti in piccoli Comuni avranno l’opportunità di scegliere senza disperdere l’esperienza maturata dai propri sindaci con fatica, lavoro e impegno quotidiano”. Il senatore di Forza Italia Marco Perosino sostiene che la legge rappresenta “un primo passo verso una maggiore consapevolezza del ruolo del sindaco che soprattutto nelle piccole realtà diventa il punto di riferimento unico, h24, dei cittadini”.
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