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A partire dal ban commerciale inflitto dagli Stati Uniti a Huawei anche gli altri produttori cinesi hanno iniziato ad attrezzarsi per non farsi trovare impreparati in caso di necessità di indipendenza dai servizi Google.
OPPO, Vivo e Xiaomi hanno sviluppato i loro rispettivi store delle app, alternativi al Play Store ma usati principalmente in Asia. Nelle ultime ore ci è giunta notizia che tali store delle app avrebbero introdotto l’obbligo di architettura a 64 bit per le app che ospitano, rimuovendo di fatto il supporto alle app a 32 bit.
Le app a 64 bit vengono eseguite in modo più ottimizzato e più rapido sui processori che troviamo sui recenti smartphone sul mercato, ovvero quelli a 64 bit. Pertanto, rimuovere le app a 32 bit dai loro store delle app potrebbe essere vista come una mossa per rendere i propri ecosistemi più ottimizzati e pronti ai dispositivi di nuova generazione.
Apple ha fatto la stessa identica mossa per il suo App Store nel 2017. Al momento non vi sono stati ancora commenti ufficiali in merito da OPPO, Vivo e Xiaomi.