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È ufficiale. Come anticipato da Repubblica nei giorni scorsi, l’ultra-cattolico Simone Pillon saràrelatore della legge sul fine vita al Senato. A scegliere il leghista (strenuo oppositore del ddl Zan contro l’omofobia e promotore della campagna contro l’utero in affitto) come relatore assieme alla 5 Stelle Alessandra Maiorino, a Caterina Biti (Pd) e Maria Rizzotti (Fi) sono state le commissioni Sanità e Giustizia di Palazzo Madama. Dopo il sì della Camera dello scorso 20 marzo, comincia dunque in salita, anche per l’ostruzionismo del centrodestra contro la legge sul fine vita, la battaglia per l’approvazione del provvedimento al Senato. “Si parte con quattro relatori, con le audizioni che dovranno essere proposte entro mercoledì mattina della prossima settimana, con la richiesta di non riproporre audizioni già fatte a Montecitorio”, spiega Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia. Che poi avverte: “Non credo che la scelta di Pillon come relatore sarà un problema. C’è il massimo della disponibilità a discutere, ma non sono ammissibili tentativi ostruzionistici o dilatori”.
Fine vita, primo via libera dalla Camera con 253 sì: ora passa al Senato. Tutti i punti della nuova legge
La legge sul fine vita si compone di otto articoli e segue le indicazioni della Consulta dopo la sentenza del 2019 sul caso Cappato, processato e poi assolto per avere aiutato nel suicidio medicalmente assistito Dj Fabo. Tra i paletti previsti dalla legge, quello relativo al requisito per cui per poter accedere al suicidio assistito si sia attaccati a macchine di sostegno vitale. “Mi auguro che si possano abbandonare slogan e ideologismi e si riesca a lavorare per rispondere alla domanda di diritto alla dignità e all’autodeterminazione che viene dal Paese”, osserva la grillina Alessandra Maiorino.