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Elezioni anticipate se Draghi dovesse andare al Colle? La risposta è sì per Giorgia Meloni. Ma anche per tutto il centrodestra, Matteo Salvini compreso. O almeno questo è quanto sostiene la leader di Fratelli d’Italia. Che in conferenza stampa ha detto: “Io sono convinta che Salvini non abbia cambiato idea sul tema delle elezioni. Ne sono convinta e ci ho anche parlato. Io so che una forza come la Lega, esattamente come Fratelli d’Italia ma anche Forza Italia, non ha mai indietreggiato di fronte al tema della libertà dei cittadini di scegliersi il governo. Su questo siamo tutti d’accordo e penso che nessuno abbia cambiato idea. Salvini, secondo me, andrà alle elezioni se ci sarà l’occasione, mi pare che lo abbia anche detto”.
Ieri infatti il leader leghista aveva detto: “Per noi le elezioni sono sempre la via maestra. Di Quirinale parlo a febbraio”. Qualche giorno prima però la sua posizione sembrava diversa. Tanto che sull’ipotesi di Draghi al Colle aveva detto: “È una risorsa per il Paese, lo voterei subito. Ma se così devesse essere, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate“. Parole a cui aveva replicato duramente Giorgia Meloni definendo “folle” l’idea di un mancato ritorno al voto se Mario Draghi diventasse presidente della Repubblica. Ora invece dice di aver sentito l’alleato Salvini e che tutto il centrodestra è d’accordo sull’eventualità di andare alle urne.
Centrodestra, Berlusconi ora frena su voto e Quirinale: “Non mi farò bruciare”
di
Andrea Montanari
08 Novembre 2021
E chi sceglierebbe come capo dello Stato tra Draghi e Silvio Berlusconi? “Il tema del Quirinale non lo tratterei così, è una questione estremamente seria e non si sta giocando alle figurine”. Aggiungendo: “Quando mi dicono che sono sostenitrice di Draghi al Quirinale, ricordo che siamo l’unico partito che non gli ha votato fiducia al governo. Ma se andasse al Quirinale, ragionevolmente, si dovrebbe andare a votare e questo è un punto a favore di Draghi. Silvio Berlusconi è una persona che abbiamo più volte sostenuto alla presidenza del Consiglio, figuriamoci se Fdi non lo sosterrebbe alla presidenza della Repubblica. La materia è un pò più complessa anche perchè noi sappiamo che c’è un voto segreto e abbiamo visto i pregressi”.
Allora, conclude Meloni, “diciamo che Fratelli d’Italia lavora soprattutto per avere un presidente della Repubblica che faccia il presidente della Repubblica. Il principio che ha la sinistra che un presidente della repubblica serve per garantire che il partito stia al governo pure quando perde le elezioni a me non interessa. A me interessa un presidente della Repubblica che non deve essere amico di Giorgia Meloni, deve essere amico della costituzione italiana. Vedremo ovviamente quali sono le forze in campo. Berlusconi è ovviamente la nostra prima scelta, una persona che secondo me avrebbe le carte in regola per fare questo lavoro, dopodichè bisogna valutare i numeri, occorre valutare cosa intenda fare Mario Draghi, perché non è peregrino se intende candidarsi oppure no per questo incarico. La questione deve essere affrontata con una tale serietà che il gioco delle tifoserie secondo me non aiuta”.