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Pedofilia, raddoppiano i minori adescati online. Ecco la guida con i consigli per i genitori

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Milioni di bambini di tutte le età tutti i giorni per ore davanti a un computer, per seguire le lezioni a distanza o per ingannare la noia dei luoghi giorni di lockdown passati in casa, ed ecco che i pedofili online hanno trasformato il Covid in un ghiotta occasione.

Nel 2021 – rivela un dossier redatto da Polizia postale e Save the children  – i reati di adescamento e di abusi sessuali online a danno di minori sono stati 5316, quasi raddoppiati, più 47 % quelli trattati dalla polizia rispetto al 2020 quando erano già in crescita.

La stragrande maggioranza dei bambini vittima degli adescatori online (i cosiddetti groomer) ha tra i 10 e i 13 anni, “bambini – spiega il dossier – lasciati liberi di esplorare, pieni della fiducia tipica della loro età, che hanno incontrato la scaltrezza di adulti deviati che li hanno indotti ad avvicinarsi ad una sessualità tecnomediata di tipo abusante”

Le tecniche più usate

L’illusione di un amore, a volta la promessa di una carriera da influencer oppure il miraggio di un provino in una squadra di calcio, le tecniche più usate che intrappolano in egual numero maschile e femmine. I bambini e i ragazzi che usano la rete sono stati più esposti al rischio utilizzando i social network (anche quando l’uso sarebbe loro vietato per la giovanissima età) e la messaggistica. Preoccupa l’aumento dei casi anche sotto i 10 anni, con bambini lasciati dalle famiglie liberi di navigare in rete.

Un nuovo fronte di rischio è rappresentato dal gioco online con portali, consolle, app destinati a un pubblico di piccoli giocatori che vengono contattati con la messaggistica di queste piattaforme. Alcuni minorenni (tra i più grandi) si trasformano a loro volta in adescatori, 49 quelli indagati per aver indotto altri minori a condividere immagini sessuali o a partecipare a videochiamate erotiche.

La guida per i genitori

Indispensabile, dunque, il ruolo delle famiglie. Per questo, nella giornata contro la pedofilia, polizia di Stato e Save the children  hanno realizzato una guida per genitori consultabile sui siti della Polizia e della Ong. Una guida divisa per età da 0 a 6 anni, da 6 a 10 anni e da 10 a 13 anni. Tra i consigli irrinunciabili l’attivazione del parental control, la conoscenza di tutte le app utilizzate dai figli, l’attenzione a contatti con adulti sconosciuti, l’esposizione a contenuti violenti o sessuali, la perdita o la condivisione di foto e video. Ma soprattutto dare l’esempio, stando molto attenti a condividere foto e dati sensibili dei figli, le passioni, lo sport praticato, la scuola frequentata,  le abitudini che offrono esche ai potenziali pedofili. La polizia postale ha infatti constatato che molti pedofili rubano foto e video di vita quotidiana pubblicate sui social e liberamente condivise dai genitori per poi utilizzarle nei loro circuiti illegali.

Il senso di colpa per un contatto bloccato

Particolare attenzione va poi dedicata nelle chat dei videogiochi frequentate anche da adulti. Occhio a come i bambini si relazionano agli altri giocatori. E soprattutto parlare di questi rischi con i figli spiegando loro che se ricevono richieste che li turbano  possono parlarne tranquillamente, non è colpa loro e bloccando i contatti e denunciando si è al sicuro.

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