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Le esperienze di Milano e Trieste fanno scuola: diritto di manifestare il dissenso sempre ma anche diritto a poter esercitare le proprie attività economiche in sicurezza. E nel pieno rispetto delle norme anticontagio per evitare che il virus riparta, con controlli serrati e sanzioni effettive visto che quelle finora elevate sono pochissime.
Nasce da questa esigenza la circolare con la quale oggi, su input della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi indicherà a prefetti e questori le nuove direttive da seguire, sin dal prossimo weekend, in occasione di manifestazioni di protesta. Che verranno sempre autorizzate ma con modalità diverse da quelle fin qui seguite, vista l’esasperazione di milioni di cittadini e operatori economici che, soprattutto a Milano e a Trieste, ogni sabato pomeriggio si sono visti costretti a subire l’assedio dei centri storici. “I cortei di queste settimane ci hanno fatto già perdere il 30 % del fatturato”, la denuncia del presidente di Confcommercio Sangalli.
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Concetto Vecchio
09 Novembre 2021
Fuori dai centri storici, lontano da palazzi delle istituzioni e obiettivi sensibili, in orari tali da non creare disagi e possibilmente in forma statica. La parola d’ordine è concordare e non vietare. Prefetti e questori dovranno concordare con gli organizzatori delle manifestazioni luoghi, orario e modalità che garantiscano i diritti di tutti e non creino intralcio alle attività commerciali e alla circolazione dei cittadini. In altre parole, niente più cortei il sabato pomeriggio lungo le vie dello shopping con i commercianti costretti ad abbassare le saracinesche e automobilisti in trappola per ore. Non ci sarà alcun esplicito divieto di cortei: i contesti e le realtà territoriali sono troppo diversi per prevedere regole rigide uguali per tutti. Così sarà ogni comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ad individuare piazze più defilate da proporre ai manifestanti. Meglio i sit-in dei cortei ma dove fossero indicati percorsi plausibili verranno organizzati.
Ordine pubblico ma non solo. Dal Viminale parte l’invito a predisporre un adeguato meccanismo di controlli del rispetto delle normative antiCovid, a cominciare dall’obbligo (già previsto dalle norme attuali) di indossare la mascherina anche all’aperto in situazioni di assembramento come ovviamente è una manifestazione. Per scongiurare il pericolo che, come avvenuto a Trieste ( dove il focolaio partito dalle proteste in piazza Unità d’Italia contia già 200 contagiati), il virus trovi un nuovo volano in ltei dove in migliaia hanno sfilato senza mascherina.
A Trieste casi raddoppiati. Il prefetto: fino al 31 dicembre stop alle proteste in piazza
di
Giampaolo Sarti
01 Novembre 2021
Altro capitolo riguarda il rispetto della normativa sul Green Pass. Dal governo arriva una sollecitazione a non abbassare la guardia.I controlli sull’obbligo di chiederlo ed esibirlo in tutti i luoghi in cui è richiesto dovranno essere effettivi e visibili, così come pure le sanzioni che, dal 15 ottobre ad ogg, i sono state appena un migliaio. “Vista la risalita dei contagi saranno anche intensificati i controlli sul Green Pass. Vanno mantenute le misure di prevenzione in atto e le persone devono essere incentivate a vaccinarsi – dice il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia- non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri paesi Ue”.
Solo novecento multe. L’Italia del Green Pass non teme i controlli
di
Alessandra Ziniti
07 Novembre 2021
Soddisfatti i sindaci mentre i comitati No Green Pass sono sul piede di guerra. ” Tutte le limitazioni alle libertà delle persone sono sbagliate. Se queste direttive sono lecite le rispetteremo, altrimenti ci opporremo per vie legali”, annuncia il leader del Movimento 15 ottobre di Trieste Stefano Puzzer.