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VENEZIA – Una ragazza con una t-shirt verde che stringe tra le mani un telefonino, e la scritta: “Generazione wonder lost”, la generazione che ha perso la meraviglia. A meravigliarsi sono stati però gli agenti della polizia locale che, nei giorni scorsi, si sono trovati di fronte all’opera realizzata su una parete della torre dell’orologio, proprio all’ingresso di Piazza San Marco. A firmare l’intervento è stato è Chrprn, uno street artist che si è formato all’Accademia Albertina di Torino e lavora soprattutto a Bologna, dove camminando tra i portici non è raro imbattersi in uno dei suoi interventi.
E’ giusto che la Street Art si spinga fin dentro i luoghi simbolo della città, come Piazza San Marco, e qual è il confine tra un’opera e un gesto vandalico, una scritta da rimuovere? Quando cancellare e quando lasciare? E che fare con la ragazza che ha perso la meraviglia all’ingresso di una piazza che è una delle meraviglie d’Italia? Domande che si sono posti anche gli agenti della polizia locale. La decisione, è stata quella di lasciare la ragazza con il telefonino lì dove si trova, anche perché realizzata su una parete privata della Torre, sulla facciata a Nord, in calle del Campanil. E perché si tratta di un poster ben incollato al muro: insomma colla sì ma niente vernici.
Il Redentore imbrattato
Un tema su cui la città ha i nervi scoperti. La mattina di lunedì scorso, 16 maggio, i veneziani si erano svegliati con una brutta sorpresa sulla facciata della basilica del Redentore, sull’isola della Giudecca. Imbrattata con una vernice rossa e una strana formula all’apparenza matematica ma in realtà priva di significato, ben visibile anche da Venezia, in particolare da Fondamenta delle Zattere. Un atto vandalico per il quale, stando allo sviluppo delle indagini, ci sarebbero tre autori, tra i quali uno che si definisce un’artista. Ripulire la parete costerà almeno 10 mila euro. E altre risorse dovranno essere impegnate per ripulire la chiesa di Sant’Antonin, presa di mira nel sestiere di Castello e deturpata con una serie di figure umane stilizzate di colore giallo e blu.
L’opera di Banksy minacciata dall’acqua
Nel maggio del 2019 non era stato così difficile capire di essere di fronte a un’opera d’arta dal volare inestimabile. Lo street artist senza volto più famoso al mondo, Banksy, aveva scelto Venezia per una sua opera: “Migrant Child”, un bambino che alza una torcia rosa accesa per segnalare la sua presenza, le gambe lambite dall’acqua. L’opera è stata realizzata lungo il Rio di Ca’ Foscari, nei pressi di Campo Santa Marghera ed è diventata una tappa della visita a Venezia soprattutto per i turisti più giovani. In questi anni i colori si sono sbiaditi, a causa dell’acqua alta e del moto ondoso provocato dal transito delle barche. E chissà se la ragazza con la t-shirt verde e il telefono in mano di Chrprn è passata anche da qui, prima di fermarsi alla Torre dell’Orologio di Piazza San Marco, a cercare almeno un po’ di meraviglia.