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Nel bianco che si estende a perdita d’occhio non si nota quanto sia piccola Karen Kyllesø. A 21 anni è la persona più giovane a raggiungere il Polo Sud da sola, con due sci e una slitta. Ma è anche uno scricciolo: poco più di un metro e mezzo per 48 chili.
Il suo peso è la metà di quello che ha trainato per 1.130 chilometri in 54 giorni, tagliando il continente antartico da ovest a est con una temperatura media di meno 25 gradi e una difficoltà a respirare che negli ultimi giorni l’ha costretta a rallentare.
La ragazza norvegese ha detronizzato il francese Pierre Hedan, che esattamente un anno fa ha raggiunto il Polo a 26 anni. “Sono felice, ma è anche un po’ strano uscire dalla bolla in cui ho vissuto per quasi due mesi” ha commentato arrivata al traguardo.
Per festeggiare ha chiesto come prima cosa una pastasciutta alla bolognese, un’insalata, una bibita gasata e un calice di champagne. Ci risponde per mail mentre attende che cessi una tempesta in una tenda dell’Union Glacier Camp, ai piedi dei Monti Ellsworth. Appena tornerà il sole volerà a casa per godersi il successo.
Come le è venuto in mente di tentare questa impresa?
“Ho attraversato la Groenlandia in gruppo nel 2018, quando avevo 15 anni. Uno degli accompagnatori era anche guida in Antartide. Mi ha dato l’ispirazione, e ho iniziato a prepararmi. Allenandomi mi sono resa conto che stavolta volevo fare una spedizione in solitaria”.
Voleva seguire le orme di Roald Amundsen, l’esploratore norvegese che per primo ha raggiunto il Polo Sud nel 1911, vincendo una drammatica gara con l’inglese Robert Scott?
“È uno dei miei grandi eroi. Sono orgogliosa di aver seguito le tracce dei suoi sci”.
Come ci si accorge di essere arrivati al Polo Sud in mezzo a tanto ghiaccio?
“È facile, c’è un bastone con una sfera di metallo. E c’è anche una vera e propria base. È una sensazione strana, arrivare al Polo Sud dopo 54 giorni di solitudine e ritrovarsi fra la gente, con delle costruzioni”.
La solitudine è stata un problema durante la spedizione?
“Non mi sono mai sentita sola, ma gli ultimi giorni ha cominciato a mancarmi la mia casa. https://www.repubblica.it/cronaca/2025/01/23/news/felice_maniero_ex_boss_picchia_donna_braccialetto_elettronico-423956491/ sempre così verso la fine di un lungo viaggio. Nelle zone interne dell’Antartide non ci sono neanche animali. I pinguini restano vicini alla costa”.
Come ha festeggiato?
“C’erano un paio di persone ad accogliermi. Mi hanno consegnato un regalo che era stato spedito dai miei genitori e dai miei nonni: una collana d’oro con una rappresentazione del Polo Sud”.
I dolci di Natale
Ha notato sintomi del cambiamento climatico?
“Non ho grande esperienza di Antartide, ma altri mi hanno detto che le temperature che ho incontrato sono state più alte della media. Anche le grandi nevicate che mi hanno accompagnato lungo il tragitto non sono molto comuni”.
Ha un anno meno della svedese Greta Thunberg. Anche lei porta un messaggio in nome dell’ambiente?
“Assolutamente. Vorrei ispirare i giovani a trascorrere più tempo nella natura. Credo che chi vive molto all’aperto abbia più attenzione per l’ambiente”.
Lei è sempre stata un’esploratrice?
“Con i miei genitori abbiamo passato molto tempo all’aperto, camminando, sciando e campeggiando. Da teenager ho cominciato ad andare sempre più in là, cercavo avventure sempre più estreme”.
Come si è allenata per l’Antartide in solitaria?
“Sciando molto durante l’inverno, correndo e trascinando copertoni in estate. Sei mesi prima della spedizione ho lasciato il lavoro per allenarmi e preparare l’attrezzatura”.
Ha avuto contatti con la sua famiglia durante la spedizione?
“Potevo mandare e ricevere messaggi via satellite. I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, ma durante la spedizione preferivo non raccontargli tutto. I momenti più difficili e preoccupanti li ho condivisi solo con il mio fidanzato”.
I prossimi sogni?
“L’anno prossimo mi iscriverò all’università. Per un po’ voglio limitarmi a spedizioni più vicine a casa, forse anche un po’ più corte. Mi piacerebbe sfruttare la mia storia e le mie esperienze per ispirare gli altri a pensare in grande. E ad avere idee diverse da quelle standard”.