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Dieci milioni di euro di risarcimento per i turisti che in Sicilia hanno sofferto i disagi causati dall’incendio nell’aeroporto di Catania. Lo ha deciso in serata il Consiglio dei ministri, accogliendo la proposta della ministra del Turismo, Daniela Santanchè.
“Il ministro Santanchè – ha spiegato il titolare della Protezione civile, Nello Musumeci, al termine della seduta a Palazzo Chigi – ha presentato una proposta per i turisti che si sono trovati in Sicilia nel periodo più difficile: ci saranno 10 milioni di euro per il rimborso dei biglietti aerei e delle prenotazioni per quelli che sono rimasti privi di copertura. Si parte dal giorno in cui va in tilt l’aeroporto di Catania. Sarà istituito un apposito ufficio”.
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“Quello che l’Italia sta vivendo – ha aggiunto Santanchè – è un momento complesso, un momento che ci impone non solo riflessioni, ma soprattutto l’azione immediata per far fronte alle emergenze e una strategia per quella che possiamo definire la tropicalizzazione della nostra nazione. Ed è con questo spirito che il ministero del Turismo è intervenuto oggi proponendo in Consiglio dei ministri uno stanziamento da 10 milioni per risarcire i turisti in Sicilia a partire dal giorno del blocco dell’aeroporto di Catania”.
“La Sicilia – sottolinea la titolare del Turismo nel governo Meloni – è una delle regioni che stanno subendo grandi e gravi danni per gli incendi, e il blocco degli aeroporti rischia di mettere in ginocchio uno degli asset più importanti per la regione quale è il turismo. Dovevamo intervenire subito e in maniera risolutiva: per questo siamo intervenuti per il rimborso dei biglietti aerei e delle prenotazioni per quelli che sono rimasti privi di copertura”.
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Sull’emergenza incendi, a conclusione della riunione del Consiglio dei ministri, è tornato il ministro Musumeci. “Ci sono sempre meno Canadair in giro – ha detto il responsabile della Protezione civile – proprio per la limitata produzione. L’Italia si è candidata ad acquistarne alcuni, ma dovrà aspettare ancora 4-5 anni: a fronte di questa paradossale situazione che abbiamo scoperto al momento del nostro insediamento, si sta lavorando per trovare una soluzione alternativa assieme ad altri Stati membri perché il problema non è solo italiano. È assurdo – ha insistito Musumeci – che la Ue non abbia una flotta di velivoli antincendio degna di questo nome. Anche in Italia speriamo di poter trovare una o più aziende in condizioni di produrre velivoli leggeri che possano accumulare acqua da laghetti o dalla superficie del mare come avviene ancora oggi”.