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Sedersi su una poltroncina di velluto, e tra specchi dorati e stucchi giocare una partita a scacchi proprio lì dove muoveva fanti e regine Camillo Benso, conte di Cavour. Oppure, ordinare un caffè nello stesso posto in cui Giuseppe Verdi, facendo roteare la tazzina, ne parlava come di “un balsamo del cuore e dello spirito”.
Pronti per un tour nel passato, tra aneddoti, storia dell’Italia e ricette segrete? Allora l’appuntamento è per oggi, per la prima “Giornata dei locali storici”. Un evento che da Trieste in giù – ma passando anche per Lugano – vedrà aprire al pubblico caffetterie, cioccolaterie, ristoranti, alberghi e locande dove l’antichità si tramanda da generazione a generazione: settantanove realtà di incredibile bellezza da ammirare nei minimi particolari. E in molti casi a fare da cicerone, tra una degustazione e l’altra, ci saranno gli stessi proprietari. Sorta di custodi di storie, memorie e antiche ricette.
Il Caffè Mulassano di Torino (ansa)
A organizzare l’evento, patrocinato dal ministero dei Beni culturali, è l’Associazione dei locali storici, forte di più di 200 realtà. Pubblici esercizi che hanno spento almeno settanta candeline, e in alcuni casi molte molte di più. Come il ristorante “Oste Scuro Finsterwirt” di Bressanone, frequentato già nel 1200. In lista ci sono i due locali più piccoli al mondo: sono entrambi a Torino, il Caffè Mulassano e il Caffè “al Bicerin”, famoso per la sua “pozione” da perdere la testa fatta di cioccolato, caffè e crema di latte. “Una ricetta segretissima”, racconta Alberto Landi, curatore del locale di famiglia. “Solo 8 tavolini e una inaugurazione che risale al176”. Qui il tour guidato, nel piccolo gioiello di fronte all’ingresso della Consolata sarà in due tranche: alle 10, 30 e alle 13, 30. “I locali storici sono dei musei viventi – continua Landi – e quella di oggi sarà l’occasione per conoscere meglio realtà che spesso vengono vissute per il tempo di un caffè. Senza soffermarsi sulla bellezza degli arredi, dei quadri, delle scaffalature, dei lampadari”.
Al Bicerin di Torino
Lo spirito della giornata è proprio questo: “Come già accade con le giornate del Fai, in cui i palazzi mai visitati aprono al pubblico – spiega il presidente dell’associazione, Enrico Magenes – anche noi vogliamo fare ammirare le nostre attività, che spesso sono un patrimonio unico fatto di stanze segrete, laboratori, cantine”. Così (su prenotazione) in “mostra” stamane c’è il Pedrocchi di Padova, inaugurato nel 1772 e da sempre meta di artisti e scrittori. Era il preferito di Stendhal che del proprietario, il signor Pedrocchi, scrisse: “è il migliore ristoratore d’Italia”.
Il Gran Caffè Gambrinus di Napoli
Poi c’è il Florian di Venezia: tra quei salottini rossi sono passati Foscolo, Goldoni, Parini, Pellico, Lord Byron, Casanova. Porte aperte e visite guidate anche al Caffè Greco di via Condotti, la strada allineata con Trinità dei Monti a Roma. Più che un bar, una vera e propria galleria d’arte. Clienti illustri? Tanti: Schopenhauer, Stendhal, Wagner, Orson Welles. Da visitare anche il Cova di Milano, finito nelle pagine di “Addio alle Armi”: “Avrei voluto essere a Milano con lei, portarla al Cova e poi camminare per la via Manzoni”, scriveva nel 1929 Ernest Hemingway.
Se invece si vuole respirare un po’ di futurismo, immaginando Marinetti, Boccioni e Palazzeschi intenti a chiacchierare con un bicchiere di chianti in mano, ecco il Gran Caffè Giubbe Rosse di Firenze. Una targa in rame, dietro al bancone, lo racconta così: “Porto franco di poesia”. Insomma, quella di oggi sarà una bella festa “per scoprire da vicino i locali dove magari si entra distrattamente e sempre di corsa”, spiega Megenes, che è il patron del Vigoni di Pavia, famosa pasticceria che dal 1878 sforna la celebratissima “torta Paradiso”. “L’iniziativa è un modo per scoprire vere chicche in luoghi e città spesso fuori dai più scontati itinerari turistici – continua Megenes – Un consiglio? Non perdetevi il Meletti di Ascoli Piceno o la confetteria Mucci di Andria, in Puglia. Ma oggi può essere l’occasione per un tour in alberghi da mille e una notte, come il Danieli di Venezia o il Bernini Palace di Firenze: più che hotel, cornici di atmosfere uniche”. (Per info e prenotazioni: www.localistorici.it).