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Alessandro Zana: “L’elezione di Fontana fa felice Putin. Io come vice? Lo deciderà il partito”

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“L’elezione di La Russa al Senato e di Fontana alla Camera è il segnale di una svolta verso l’estremismo di destra che metterà a rischio – come è accaduto nell’America di Trump e nell’Ungheria di Orban, che sono i riferimenti politici di Salvini e Meloni – sia i diritti civili sia molte delle conquiste dell’Italia repubblicana”. Il deputato del Pd Alessandro Zan, esponente di spicco della comunità Lgbtq+ che tanti vedrebbero bene come l’anti-Fontana alla vicepresidenza di Montecitorio, non ha dubbi. L’uno-due assestato dal centrodestra al vertice delle istituzioni porterà il Paese indietro di decenni.

“No a un presidente omofobo e pro-Putin”: questo lo striscione che lei ha srotolato in aula prima del voto. Perché, onorevole?“È stata una manifestazione pacifica e silenziosa per denunciare il profilo politico di Fontana che ha costruito tutta la sua carriera attorno a discorsi d’odio e discriminazione, coltivando rapporti opachi con movimenti di estrema destra come Alba Dorata. La sua storia dimostra che non possiede alcuno dei requisiti di terzietà ed equilibrio che la terza carica dello Stato dovrebbe avere per garantire tutti i deputati, inclusi quelli di opposizione”.

Nel suo intervento però Fontana ha fatto un elogio della diversità, se lo aspettava?“È stato un discorso molto blando, generico e soprattutto furbo. Lo aspettiamo alla prova dei fatti per misurare la distanza fra il dire e il fare, che sono convinto sarà ampissima. Guardate Giorgia Meloni: nonostante si professi filo-atlantista e conservatrice, come primo atto politico ha eletto un presidente del Senato che dorme tra i busti di Mussolini e un presidente della Camera filo putiniano e integralista religioso, che da sempre si batte contro i diritti delle donne e della comunità Lgbtq+. Una scelta che oltretutto mette a repentaglio la collocazione dell’Italia: Fontana non ha mai nascosto le sue simpatie per Mosca e il dittatore russo”.

Sta dicendo che la sua elezione è un messaggio per Putin.“Mi pare evidente. Il vicesegretario leghista, come d’altronde Salvini, ha sempre contestato le sanzioni alla Russia ed è pure stato osservatore del referendum-farsa in Crimea. Credo che Putin abbia festeggiato la sua ascesa al vertice delle istituzioni italiane che, agli occhi del mondo, rende poco credibile anche la linea internazionale di Meloni”.

Si parla di lei come uno dei vicepresidenti della Camera, in funzione anti-Fontana.“A parte che nessun ruolo istituzionale può essere anti-qualcosa, non sono al corrente di questa ipotesi. Naturalmente io resto a disposizione, come uomo di partito, a servizio del mio Paese, sempre e comunque”.

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