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Nell’auto di Alex Marangon non c’è una sola macchia sospetta. Oltre a quella trovata sul cambio ne è stata scoperta un’altra, sul sedile posteriore. E secondo i genitori di Alex si tratta di sangue. Il materiale è già stato repertato ed è pronto per essere analizzato dai Ris di Parma, ma non è ancora esaminato nonostante i campioni siano già in possesso degli investigatori.
È l’ultima novità, riportata dalla Tribuna di Treviso, che emerge sulla morte del giovane di 25 anni morto nella notte tra il 29 e il 30 giugno scorso durante un rito sciamanico consumato nell’abbazia di Santa Bona a Vidor.
Ad accorgersi delle tracce, che a occhio nudo sembrano sangue all’interno dell’auto, sono stati Luca e Sabrina Marangon, i genitori del barista di Marcon ritrovato senza vita due giorni dopo la scomparsa, il 2 luglio, con la testa massacrata e numerose lesioni al costato e in altre parti del corpo, in un isolotto sul Piave, otto chilometri a sud dell’abbazia.
Solo l’esito degli approfondimenti potrà stabilire se le macchie sono davvero sangue e, nel caso, se appartengono ad Alex o a qualcun altro. L’auto non è mai stata posta sotto sequestro perché non è mai stata giudicata d’interesse investigativo: nessuno dei testimoni finora ascoltati ha dichiarato che Alex, dopo il rito sciamanico, sarebbe tornato verso la sua macchina.