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Il 14 ottobre 1962 i ricognitori americani Lockheed U-2 scattarono una serie di immagini sui cieli di Cuba. Le foto provavano che i sovietici stavano costruendo delle basi di lancio per missili balistici a 90 miglia dalle coste della Florida, in risposta alla fallita invasione della Baia dei Porci e al dislocamento di razzi americani in Italia e in Turchia. Due giorni più tardi gli scatti furono mostrati al presidente Kennedy: iniziava la crisi dei missili. Quello che accadde dopo è Storia: per giorni il mondo restò col fiato sospeso, il momento della Guerra Fredda in cui fu più concreto il rischio di uno scontro nucleare. Fortunatamente, alla fine Mosca e Washington raggiunsero un accordo. Le concessioni di Krusciov furono vissute molto male in patria, e la gestione della crisi dei missili fu una delle cause principali della rimozione del leader sovietico, avvenuta due anni dopo. Il 14 ottobre 1964 il Presidium e il Comitato centrale del Pcus accettarono le dimissioni “volontarie” di Krusciov, causa “età avanzata e cattiva salute”. L’Urss aveva un nuovo padrone: Leonid Breznev.