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Napoli gli ha dedicato la sua piazza più famosa: il 21 ottobre 1860 si svolsero i due blebisciti – delle “province napoletane” e delle “province siciliane” – che sancirono l’annessione del Sud all’Italia. Alla domanda “Il popolo vuole l’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele re costituzionale e i suoi legittimi discendenti?” i sì furono oltre il 99%. Quel giorno a Napoli, in via eccezionale, per meriti patriottici, fu permesso di votare anche a Marianna De Crescenzo (detta “la Sangiovannara”) – locandiera e cugina del famoso camorrista Salvatore De Crescenzo – garibaldina e impegnatissima nella causa antiborbonica. Fu una delle prime italiane, se non la prima, a votare. Le altre dovettero aspettare quasi un secolo (fino al 1946). Non a caso il 21 ottobre 1866, quando si aprì il plebiscito del Veneto, rivolto solo ai maschi, in piazza San Marco a Venezia si svolse la prima manifestazione di suffragette nostrane. Centinaia di donne si riunirono agitando fazzoletti bianchi: anche loro volevano dire sì all’Italia. Fecero pure recapitare un messaggio al re, per esprimere “l’amarezza e l’umiliazione” di essere state escluse “da tutto ciò che si attiene al governo della cosa pubblica”.