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«Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi successori, di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la mia vita in loro difesa…». Il 22 gennaio 1506 i primi 150 soldati del Canton Uri, comandati da Kaspar von Silenen, entrarono a Roma per mettersi al servizio del Papa. Non molti anni dopo – nel 1527 – gli svizzeri dimostrarono che erano pronti a tener fede al loro giuramento: in 189 furono trucidati per difendere il Santo padre dai Lanzichenecchi, durante il Sacco di Roma.
Le guardie pontificie sono rimaste continuamente in attività – acriter et fideliter, “con coraggio e fedeltà” – per più di cinque secoli, fino a oggi. La loro uniforme di gala in stile rinascimentale – blu, rossa e gialla – è una delle più famose al mondo, ma che l’abbia concepita Michelangelo è solo una leggenda. In realtà il disegno si deve al comandante Jules Repond che nel 1914, per riportare le guardie all’antico splendore, introdusse delle nuove divise ispirate a quelle dei tempi di Giulio II, fondatore del corpo.