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La Terra sarebbe nata domenica 23 ottobre dell’anno 4004 avanti Cristo. Almeno questo è il giorno che – dopo astrusi calcoli basati sulle scritture – l’arcivescovo irlandese James Ussher indicò nel 1650. Nei suoi Annales Veteris Testamenti il prelato fissava le date precise di diversi eventi biblici: cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso, 10 novembre 4004 a.C.; arrivo dell’arca di Noè sul monte Ararat, mercoledì 5 maggio 1491 a.C., e via dicendo. Già nell’Ottocento la cronologia di Ussher cominciò a essere ritenuta poco realistica e nel 1925 fu uno degli elementi del famoso processo a John Scopes, reo di aver insegnato la teoria dell’evoluzione in una scuola pubblica del Tennessee. Oggi non esistono più certezze granitiche sull’età del mondo, ma di certo tutto deve essere iniziato assai prima di quanto credeva l’arcivescovo. Basti pensare ai resti delle prime forme di vita sulla Terra. Il 23 ottobre 1977 il paleobotanico americano Elso Barghoorn annunciò di aver scoperto in Sudafrica uno dei più antichi fossili del mondo: un organismo unicellulare vecchio di 3,5 miliardi di anni.