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Accadde oggi
Il 16 giugno 1961 Rudolf Nureyev, all’epoca stella nascente del balletto Kirov di San Pietroburgo, fece forse il “salto” più importante della sua vita, quello verso la libertà: all’aeroporto parigino di Le Bourget, sfuggendo agli agenti sovietici che volevano farlo tornare in patria, balzò verso gli ispettori francesi e chiese asilo politico. Non poté tornare in Russia fino a fine anni Ottanta, quando Gorbaciov gli permise di visitare la madre morente. Un paio di mesi fa il Bolshoi ha cancellato uno spettacolo dedicato a lui, in obbedienza alla nuova legge che vieta la “propaganda” gay. Molto meno “controversa”, nella Russia putiniana, la figura di Valentina Tereshkova. Il 16 giugno 1963 la 26enne cosmonauta diventò la prima donna a viaggiare nello spazio. Fu lanciata da Bajkonur a bordo della navicella Vostok 6 e restò in volo per 71 ore. Rientrò sana e salva (per un soffio) e diventò un’eroina dell’Urss. Oggi siede nella Duma tra le fila di Russia Unita. Ed è tra le personalità soggette a sanzioni da parte degli Usa e della (Luigi Gaetani)
Nati del giorno
Geronimo, 16 giugno 1829, condottiero nativo americano
Achille Lauro, 16 giugno 1887, armatore, politico ed editore
Stan Laurel, 16 giugno 1890, attore, comico, regista e produttore cinematografico britannico
William Sharpe, 16 giugno 1934, economista statunitense
Giacomo Agostini, 16 giugno 1942, pilota motociclistico
Simonetta Matone, 16 giugno 1953, magistrata e politica
Jürgen Klopp, 16 giugno 1967, allenatore di calcio ed ex calciatore tedesco
Tupac, 16 giugno 1971, rapper, attivista e attore statunitense
Patrick Zaki, 16 giugno 1991, studente egiziano
Mattia Zaccagni, 16 giugno 1995, calciatore
Morti del giorno
Wernher von Braun, 16 giugno 1977, ingegnere e ricercatore tedesco naturalizzato statunitense
Andrea Pazienza, 16 giugno 1988, fumettista, disegnatore e pittore
Mario Rigoni Stern, 16 giugno 2008, militare e scrittore
Helmut Kohl, 16 giugno 2017, politico e storico tedesco
Santo del giorno
Santi Quirico e Giulitta, figlio e madre morti martiri attorno al 304. Sono circa quaranta le versioni che raccontano la loro uccisione. Ad indagare sui due fu il vescovo Teodoro di Iconio che, sulla base di testimonianze dirette, ricostruì la vicenda di madre e figlio. Secondo Teodoro, Giulitta era una vedova di famiglia benestante, cresciuta in Turchia sotto le persecuzioni contro i cristiani di Diocleziano. Per paura di essere minacciata e torturata, Giulitta lasciò la città con il figlio di tre anni. Venne però scoperta e catturata: Giulitta e Quirico morirono sotto gli occhi del governatore Alessandro.