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“Cani, gatti, uccellini. Perché no, anche le capre. E’ una battuta”. Scherza ma non troppo, Ignazio La Russa. Il presidente del Senato parla della proposta – da lui sponsorizzata – di consentire l’accesso agli animali domestici a Palazzo Madama. “Io che sono amante degli animali ho dato ai questori il compito di esaminare questa ipotesi”, annuncia. Ma assicura: “Comunque i miei cani li lascio a casa. Ci manca solo che vado a a Palazzo Madama con i cani”.
Intervistato all’Aria che tira, su La7, il presidente del Senato racconta l’orgine della proposta: “Prima la Brambilla – spiega – poi la mia amica Biancofiore mi hanno sollecitato ad esaminare questa ipotesi di portare gli animali domestici non nell’Aula, ma negli uffici”, garantisce. Le due senatrici, entrambe elette tra le file del centrodestra, nei giorni scorsi hanno sondato la possibilità di inserire nel regolamento del Senato la possibilità di portare gli animali domestici all’interno del Palazzo, al momento non consentita. Un’inziativa che ha incontrato il favore di La Russa, che ora si sta muovendo affichè la proposta venga portata all’attenzione del Consiglio di presidenza.
Nei giorni scorsi Biancofiore ha detto che è “inaccettabile che gli animali domestici possano entrare ovunque ma non negli uffici di chi scrive le leggi, tra le quali la riforma che ha inserito la tutela degli animali in Costituzione”. Incredibile ma vero, la questione ha aperto una piccola faglia all’interno del centrodestra, con la senatrice leghistaLaura Ravettoche ha definito “curioso” il fatto che si stia discutendo “di far entrare cani e gatti in Parlamento” quando “come madre, non posso far entrare mia figlia di 5 anni se per caso la babysitter è malata o non può”.