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Ventuno mesi di lavoro, che hanno costeggiato la strada ingloriosa dell’autonomia differenziata targata Lega. Un “rapporto finale” di 288 pagine, disseminato di zone d’ombra e accenti persino in contrasto con i colpi inferti dalla Consulta. Un risultato che, se fa gioire il ministro Roberto Calderoli, inquieta invece proprio alcuni costituzionalisti che sedevano a quel tavolo.