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Le cause della morte di Akila Ogorchukwu sarebbero compatibili con lo schiacciamento del corpo, da cui sarebbe probabilmente scaturito anche un soffocamento. E’ quanto trapela dai primi dati dell’autopsia, effettuata oggi, sul corpo dell’ambulante nigeriano, ucciso venerdì scorso a Civitanova Marche da Filippo Ferlazzo. Non è ancora chiaro se lo schiacciamento abbia causato traumi di organi vitali decisivi per il decesso.
“Fermati, lo ammazzi così”
“Fermati, lo ammazzi così”, gridavano i passanti. Ma Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, 32 anni, non si è fermato. Ha picchiato l’ambulante con la sua stessa stampella, che lo aiutava a camminare dopo un incidente. Lo ha colpito più volte in tutto il corpo. E quando la vittima è caduta per le bastonate, gli è salito sopra, tenendogli la testa schiacciata per terra. “Pezzo di m…”, gli ha detto. Alika Ogorchukwu, nigeriano di 39 anni, una moglie e un bimbo di 8, è morto così, tra gli sguardi immobili lungo corso Umberto I, la via dello shopping di Civitanova Marche. Mentre chiedeva l’elemosina davanti ai negozi. Il suo aggressore è stato arrestato dalla polizia per omicidio volontario e rapina, perché dopo il pestaggio si è pure allontanato con il telefono della vittima.
Un’indifferenza vergognosa
Un’aggressione feroce, avvenuta poco dopo le 14 di ieri davanti a un negozio, e immortalata dai video delle telecamere di sorveglianza e da chi era lungo la strada. Un filmato riprende la scena: Ferlazzo è sopra la vittima, che cerca di divincolarsi, ma lui gli schiaccia la testa a terra, mentre le persone intorno chiedono di chiamare la polizia, un cane abbaia, qualcuno urla: “Lo ammazzi così”, “fermati”. L’avvocato Francesco Mantella, che in passato ha assistito il nigeriano e adesso rappresenterà la vedova, commenta il video sconcertato: “È raccapricciante. Nessuno interviene per soccorrerlo, per fermare quella furia omicida. Bisogna interrogarsi su questa indifferenza vergognosa, non c’è più senso civico, sensibilità, solidarietà”.