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“La ricerca del norovirus (quello che causa più facilmente le gastroenteriti epidemiche) nelle acque reflue è in grado di predire focolai epidemici e trend epidemiologici.
Attenzione, perché in Texas hanno trovato nelle acque reflue il virus che causa l’aviaria”. A evidenziarlo via X è Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, commentando studi Usa che hanno dimostrato come questa forma di sorveglianza sia strategica per intercettare tempestivamente minacce infettivologiche emergenti.
Uno di questi lavori – studio di ricercatori del team di WastewaterScan della Stanford University presentato al meeting annuale IDweek a Los Angeles – ha dimostrato che tracce del virus H5N1 erano presenti nelle acque reflue del Texas settimane prima che venissero segnalati i primi focolai nelle mucche da latte. E un altro lavoro dimostra che il norovirus può essere tracciato con precisione attraverso questi rilevamenti, aiutando a identificare focolai e trend dell’infezione.
L’allarme di Bassetti: “Troppi tamponi inutili, siamo un paese innamorato del Covid”
Quest’ultimo è uno studio basato sulla sorveglianza delle acque reflue della California, pubblicato su ‘Emerging Infectious Diseases’. Gli autori, sempre nell’ambito del programma WastewaterScan, hanno raccolto dati dal 17 dicembre 2022 al 17 dicembre 2023 da 76 aziende di servizi acque reflue californiani; hanno ricercato l’Rna virale del norovirus nei campioni e hanno confrontato i risultati con la positività al test del norovirus del National Respiratory and Enteric Virus Surveillance System dei Cdc (centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie) a livello nazionale e regionale nella zona occidentale degli Stati Uniti. Risultato: sono stati osservati modelli regionali distinti per le epidemie di norovirus nello Stato, con un picco di attività il 22 febbraio 2023 nella California meridionale e il 24 marzo 2023 nella valle di San Joaquin.