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Non un albero, non una casa, non un palo nei dintorni. Niente che avrebbe potuto fare da parafulmine. Quando è arrivato il temporale su quella strada sterrata sotto il monte Blegier, vicino al colle dell’Assietta, c’erano solo Alberto Balocco e Davide Vigo. Ed è sulle loro bici elettriche che si è scaricato un fulmine, uccidendo i due amici che avevano voluto regalarsi una giornata sulle montagne olimpiche, tra Pragelato e Sestriere.
Ciclisti uccisi dai fulmini, i consigli dell’esperto del Cnr in caso di temporale: “La batteria aumenta i rischi. Cercate riparo”
di
Michele Bocci
La notizia del tragico incidente ha raccolto subito il cordoglio del mondo imprenditoriale e politico, piemontese ma non solo, quando si è appreso che uno dei due ciclisti era Alberto Balocco, amministratore delegato dell’industria dolciaria di famiglia, fondata nel 1927 dal nonno a Fossano, nel Cuneese.
La Balocco è un nome che per l’Italia vuol dire “mandorlato”, il panettone che alle origini era stato pubblicizzato anche dalle gemelle Kessler al Carosello. Ma oggi è soprattutto un marchio che per la provincia Granda vuol dire dare lavoro a 550 persone impiegate in linee che producono non solo panettoni, ma anche biscotti e altri prodotti da forno esportati in mezzo mondo. Alberto rappresentava con la sorella Alessandra la terza generazione di imprenditori della famiglia. A luglio era mancato il padre Aldo, novantunenne presidente onorario dell’azienda.
Sposato e padre di tre figli, l’altroieri Alberto Balocco aveva compiuto 56 anni. Ieri era salito in sella alla bici sulle montagne del Torinese assieme all’amico Davide Vigo, 55 anni, manager originario di Torino, ma residente in Lussemburgo.
Intorno all’una del pomeriggio, un automobilista che stava percorrendo la strada sterrata per salire al rifugio dell’Assietta si è trovato davanti i corpi a terra accanto alle due biciclette e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Il tempo in quella zona è stato pessimo per tutto il giorno, ma in quel momento le nubi nere avevano dato tregua e l’elicottero con i tecnici del soccorso alpino piemontese è riuscito ad atterrare vicino al luogo dell’incidente. Le biciclette erano intatte, ma i segni di folgorazione sui due corpi hanno reso chiaro fin da subito che la causa dell’incidente erano state le saette di poco prima. I sanitari, nonostante i tentativi di rianimazione, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due ciclisti. E l’elisoccorso è ripartito subito, prima che le condizioni meteo, già pessime, diventassero proibitive. La squadra dei soccorritori ha atteso accanto alle due vittime l’arrivo sui fuoristrada delle squadre di terra e dei carabinieri di Fenestrelle, che hanno poi trasportato a valle le salme dopo il via libera del magistrato di turno, Francesco La Rosa.
Alberto Balocco non aveva documenti con sé ed è stato grazie alla carta d’identità trovata nel portafogli di Vigo che si è poi risaliti all’identità dell’altro ciclista.La morte di Balocco allunga così la scia di lutti che negli anni ha attraversato il mondo industriale piemontese, da Pietro Ferrero, amministratore delegato del gruppo dolciario di Alba, morto nel 2011 in Sudafrica, anche lui in un incidente in bicicletta, ad Andrea Pininfarina, investito da un’automobile nel 2008 nel Torinese mentre andava a lavorare in scooter.
“Il Piemonte e l’Italia perdono una brava persona e un grande imprenditore ” è il cordoglio del leader della Lega, che parla di “una morte assurda”. Così anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: “Siamo sconvolti da questa tragedia improvvisa che colpisce un amico, un imprenditore simbolo della nostra terra, che ha portato il Piemonte nelle case di tutto il mondo”.